La ricetta è tratta dal libro "Finger Food" di Viviana Lapertosa, modificata però rispetto a quella originale dopo averla provata.
Seguendo scrupolosamente le indicazioni della Lapertosa, ho ammollato il pane con l'aceto, l'ho frullato con acciughe sott'olio scolate, ammorbidito con olio e un poco di panna della stracciatella (che è poi nient'altro che la parte interna della burrata).
Sapore troppo, troppo forte.
A me l'aceto piace ma così era assolutamente troppo.
Ho pensato ad una base che si sposasse meglio con l'acciuga e il sapore burroso e pieno della stracciatella.
E ho trovato questa soluzione.
Cappuccino salato all'acciuga
per 4 tazzine
1 patata media
latte q.b.
6 acciughe sott'olio scolate
aceto
stracciatella (o, se si preferisce una versione light, del cottage cheese, come nella foto)nocciole tritate grossolanamente e tostate
Si taglia la patata a tocchetti piccoli e si mette a cuocere in un tegamino coperta con latte.
Dovrebbe essere cotta quando il latte si è assorbito quasi completamente.
Si frullano i dadini di patata con un poco di panna e le acciughe, aggiustando di aceto (si deve sentire ma non prevalere).
Si mette nelle tazzine (o bicchierini) per due dita e si conserva in frigo fino al momento di servirla, allora si completa con abbondante stracciatella e la granella di nocciole.
P.S. se si usa il cottage cheese attenzione che il sapore richiama solo lontamente la bontà della stracciatella.....