martedì 24 febbraio 2009

Elogio della serenità e della consapevolezza: la Treccia Zuccherata



Impastare.
E' la cosa più rilassante, più antica del mondo.
Anche se uso l'impastatrice, un giro di manualità me lo regalo sempre.
Mentre le mani affondano nella pasta, la stravolgono e la ricompongono, la distendono e la riavvolgono, le mani diventano il fulcro dell'energia del mondo, la mente non pensa o pensa ma non se ne ricorda, vaga, svolazza, si concentra nel contatto della farina che si fonde con gli altri ingredienti.
E poi attendere che lieviti l'impasto, che dalla superficie compatta esploda un alevolatura che si svelerà solo con la cottura.
Spio spesso l'impasto mentre lievita, tocco con un dito quella morbidezza via via più gonfia.
E poi la formatura.
A me piace molto la treccia, i cordoni annodati simmetricamente mi danno l'idea della forza di semplici cose mischiate insieme, un'armonia che si compone e scompone allo stesso tempo.
Oggi, dopo tanto tempo, ho impastato: ne sentivo il bisogno.
Sentivo il bisogno di guardare un'interno fragrante, una crosta dorata pensando che erano state le mie mani a renderli possibili.
La scelta è caduta sulla Torta Zuccherata delle Simili, intrecciata, mai provata finora.
Il risultato: una treccia poco armoniosa (ho perso la manualità) ma una bontà che prescinde dalla forma.
Morbida, avvolgente, profumata.
Riporto integralmente la ricetta che a suo tempo aveva postato la mia amica Giuli qui.

Torta Zuccherata delle Simili

Prima si impasta il lievitino con:
150 gr di farina 00 di forza
20 gr lievito di birra
80 gr di latte

si lascia raddoppiare (circa 1 ora)

Impasto
450 gr di farina
200 gr di acqua circa
3 tuorli
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 limone (scorza)
100 gr di burro a temp ambiente (per l'impasto)
50 gr di burro fuso (per ungere le palline)

In una ciotola sciogliere il lievitino con l'acqua, aggiungere i tuorli attenzione poichè, se mettete i tuorli direttamente nella farina, questi si ammassano direttamente e non riuscirete più a scioglierli, avrete così una focaccia a pois) poi tutti gli altri ingredienti, tenendo per ultimo il burro.
Battere energicamente per 8-10 minuti finchè l'impasto si staccherà dalle pareti della ciotola, metterlo sul tavolo, batterlo sollevandolo con le mani e scagliandolo sul tavolo. (ndr: se avete l'impastatrice, presto fatto...) L'impasto risulterà tenero, ciò nonostante è necessario cercare di non unire troppa farina. Rimetterlo in una ciotola unta di burro e lasciare lievitare 1 ora circa.
Rovesciare sul tavolo, lavorare brevemente e molto velocemente, poi formare 16 palline. Tuffare le palline nel burro fuso e disporle in una teglia rotonda di cm 26 circa, coprire a campana e fare lievitare 25-30 minuti. Cuocere nel forno a 200° per 30 minuti. Sfornare e appena tiepida, pennellare con la glassa.

Glassa:
150 gr di zucchero a velo
3-4 cucchiai di albume
1 cucchiaio di rhum

Stemperare lo zucchero in una tazza con la chiara e il rhum battendo, deve risultare colante. Se quando la mattete sulla torta la vedete scorrere troppo velocemente, unire ancora un poco di zucchero, se al contrario scivola via troppo lentamente, unire un poco di rhum.

17 commenti:

G ha detto...

idea delle glasa aromatizzata al rhum la trovo molto bella

Serena@TentarNonNuoce ha detto...

che meraviglia :)

Le Vinagre ha detto...

che buona...per una colazione sembra buonissima...una bella brioche...brava!!!

Anonimo ha detto...

ciao serena,complimenti. bella l'idea della treccia.
anna maria

Romy ha detto...

E' vero....fare il pane, la pasta....impastare insomma è un atto rilassante, che svuota la mente e fa piazza pulita dei brutti pensieri! Anche i gatti per rilassarsi sembra facciano la pasta...hai notato? E' il ricordo ancestrale di quando premevano con le zampine i capezzoli della madre, per avere il tanto amato latte...e chissà se anche a noi l'impastare faccia questo effetto rilassante per un motivo simile! un bacino :-)

Michela cake designer ha detto...

Ciao Serena,..tutto bello.
Mamma mia questa treccia la mangerei ora..però mi farei anche una teglietta di clafoutis..acc..io ho ancora il raffreddore..se vengo da te a pranzo?
;)

tartina ha detto...

I lievitati hanno qualcosa di magico.
Sembra impossibile che vengano fuori trecce come questa dal solo lievito e dalla sola energia delle nostre mani.
Bellissima, la tua treccia.

*

Luvi ha detto...

interessante davvero, me la sono segnata e poi quando la faccio ti dico. Grazie. :D

Fra ha detto...

Questa la faccio di sicura...ha un non so chè di profondamente casalingo e delicato. E si vede quanto amore hai trasferito in questo impasto e nella sua preparazione. I lievitati hanno la loro magia e sembra che tu l'abbia colta in pieno
Un bacio
fra

Claudia ha detto...

Serena, è buonissima la torta delle Simili, io ne sono rimasta semplicemente incantata!!devo provarla a fare in monoporzione con dentro la crema, come la consigliano loro...al corso ce l'hanno fatta assaggiare con una crema molto morbida ed era spettacolare...

Unknown ha detto...

Non c'è niente di più rilassante che impastare....o forse c'è: mangiare;)

Lo ha detto...

come hai ragione sul potere delle mani e sull'impastare,,,mi ritrovo nei movimenti che hai descritto e capisco il tuo orgoglio per questa bella treccia!!! un bacione

Castagna e Albicocca ha detto...

è MOLTO bella! è anche morbidosa morbidosa??

CAstagna

Serena ha detto...

@Gunther
la glassa al rhum è sfiziosa, si. In genere la glassa la faccio più semplice, solo zucchero a velo, acqua e poco succo di limone, non uso gli albumi perchè non mi convincono crudi. :)

@Sere
se l'assaggi, è ancora più "meraviglia" :)

@Le Vinaigre
con questa dose ho fatto due treccioni, una è sparita nelle 24 ore successive, l'altra l'ho tagliata a metà e l'ho congelata.
Ieri sera ne ho tirato fuori una metà, l'ho lasciata dentro il sacchetto di cellophane nel forno spento e stamattina era ottima... :)

@AnnaMaria
si,bella la treccia, ed è facile da fare, anche se per quant'è buono questo impasto andrebbe bene con una forma più semplice.. :)

@Romy
eh, si, hai proprio ragione...un bacino anche a te

@Michela
ma quando vuoi!!!....:) augurissimi per il raffreddore...

@Tartina
Ciao, benvenuta!
La magia dei lievitati: è proprio quella che incanta anche me.
Bello il tuo blog: continua così, mi piace come scrivi e le foto, brava!

@Luvi
Fammi sapere: sono sicura che ti piacerà :)

@Fra
Era una vita che non mi dedicavo a qualcosa di lievitato: ci vuole un "mood" speciale, adesso era il momento... un abbraccio :)

@Claudia
wow, con la crema... ragazzi, sarebbe una bomba... quasi quasi la riprovo così, grazie per l'idea.. :)

@Sweet
Pensa che io in questo periodo non posso neanche mangiare, il supplizio di Tantalo... sigh...però due bricioline le ho assaggiate....:)

@Lo
Si percepisce un'energia e soddisfazione unici..... :) Un bacione anche a te...

@Castagna
Altrosì che è morbida... soffice... anche dopo lo scongelamento, oppure conservandola in un sacchetto di cellophane tipo quello per congelazione.. :)

pinguil ha detto...

uno spettacolo!!! brava! ho il libro delle sorelle simili e più volte mi ha tentato questa ricettina...

Luciana ha detto...

Complimenti ti è venuta benissimo!
Questa ricetta è uno dei dolci lievitati che preferisco in assoluto, è di una bontà indescrivibile, io la faccio spessissimo per la colazione! Baci :-)

Anonimo ha detto...

gentile serena e' un piacere leggere quello che scrivi sei una persona veramente speciale quello che hai descritto lo provo anch'io pensa proprio domenica spiegavo ad una mia amica che io devo stare con le mani in pasta spesso mi fa bene alla salute, ti ringrazio per le tue ricette mi fai fare delle belle figure buona giornata adele