
Si, è pur vero che per farle bisognerebbe avere un certo aggeggio che si chiama "cialdiera", e questa cosa è un pò limitativa.
Quando sull'onda della febbre da acquisto sconsiderato ho deciso che non potevo vivere senza questo aggeggio, ho fatto un giro su ebay e l'ho trovato, marca Efbe-Schott, modello ZN3.
Sia chiaro, non sono parente del fabbricante nè incasso una percentuale sulle vendite, però lo sfizio me lo sono tolto e a tutte quelle persone affette da mania ossessivo-compulsiva-da-acquisto-aggeggi la consiglio vivamente: quando ve la vedrete sul tavolo tronfia nel suo imballaggio di polistirolo e con le sue piastre intercambiabili, ah, ecco, vi sentirete meglio.
Poi, sull'effettivo e costante utilizzo ne possiamo discutere.
Io, ad esempio, ce l'ho da Natale eppure l'ho usata due volte, questa è la terza: una bella percentuale per un aggeggio del genere adorabilmente inutile (come ogni aggeggio che si rispetti, sennò che aggeggio sarebbe?).
Però, scoperta la ricetta di queste noci grazie a Savita di Coquinaria, credo che ne farò un ottimo uso.
Troverò il modo di inserire queste nocelle salate o dolci nei buffet che ogni tanto ho la fortuna di organizzare.
Ecco la ricetta, la riporto tale e quale quella di Savita perchè, caso strano, non ho cambiato quasi neanche una virgola, solo la grandezza dell'uovo ed un piccolo accorgimento che indicherò più avanti.
Noci salate o dolci con la cialdieraper 80 mezzi gusci (40 noci)
225 gr farina
125 gr burro freddo di frigo tagliato a tocchetti
50 gr zucchero per la versione dolce
oppure 25 gr parmigiano per la versione salata
un pizzico di sale
1 uovo medio
1/2 cucchiaino di lievito per torte (va bene anche per la versione salata)
scorza grattugiata di limone (solo per la versione dolce)
Si mettono tutti gli ingredienti nel mixer, quello con le lame, per intenderci, e si fa girare finchè non forma una pallozza.
Si può impastare il tutto a mano ma, potendo non faticare, suggerisco il mixer.
Se si usa un uovo medio non dovrebbe venire troppo morbido.
Si divide l'impasto in tante palline da 5 gr l'una (non esagero se dico che devono essere proprio 5 gr, il perchè sarà presto svelato).
L'accorgimento che dicevo prima è, appena formate tutte le palline, metterle in frigo per circa una mezzoretta ad indurirsi ben bene.
Secondo me si cuociono più croccanti col passaggio in frigo.
Mah.
Si accende la cialdiera e si aspetta che la luce rossa sia spenta (accesa?) non so bene la mia cialdiera vive di vita propria e non segue le istruzioni del libretto, insomma deve essere pronta per cuocere.
La cialdiera ha due piastre che si sovrappongono, in quella inferiore ci sono 12 cavità e in quella superiore 12 stampi convessi.
Nelle 12 cavità si devono mettere 12 delle palline che stanno in frigo, chiudere il coperchio senza friggersi una dito e aspettare circa due minuti che i guscetti si dorino.
I 5 gr esatti di peso di ciascuna pallina sono necessari perchè Savita ha individuato (e la ringrazio per questo) la giusta pezzatura per far si che la pallina cuocendo si adagi perfettamente nella cavità senza debordare.
E' ammessa una sbirciatina ogni tanto durante la cottura.
Appena i guscetti risultano dorati, si tolgono (attenzione ancora alle dita) con l'aiuto di un cucchiaino e si mettono a freddare in un vassoio.
Attenzione a non lasciare la piastra accesa per troppo tempo senza "contenuto" sennò bruciano le mollichine all'interno ed è sgradevole vedere e assaporare il bruciacchiato.
Tutto qui.
Ah, dimenticavo: la farcitura.
Questa è fatta con ricotta vaccina frullata con pomodori secchi, qualche foglia di basilico e un goccio d'olio.
Per farcirli basta usare un cucchiaino e mettere un pò di ripieno su una metà e chiuderla sovrapponendo un altro guscetto.
Ma vi sono infinite possibilità: mousse di prosciutto, melanzane a dadini e scamorza, crema di zucchine e millemila altre.