Pigrizia: quella sottile, ineguagliabile, estatica sensazione di non voler fare nulla e se, proprio qualcosa si debba fare, allora poterla fare col minimo di dispiego di energie
Perdizione: quella erompente, irrazionale, squassante tendenza a peccare senza sentirsi in colpa.
Non vanno a braccetto, tutt'altro.
Un qualche sforzo il peccare comporta.
Il pigro è, per certi versi, un passivo.
Il perduto invece un poco deve aver sudato per conquistarsi quello che di peccaminoso adesso costella la sua anima e allieta le sue giornate.
L'accoppiata non è vincente.
Anche in cucina non c'è peccato di gola, e quindi perdizione, se non c'è qualcosa che viene posto in essere, e quindi fatica e quindi non pigrizia.
Ovviamente non vale la confezione di cibi peccaminosi comprata al negozio sottocasa... troppo facile.
Il Panbrioche in questione rappresenta un giusto compromesso per un pigro non integralista che vuol peccare.
Non si deve impastare.
Lievita tutto solo soletto nel frigo senza rompere le scatole nè richiedere attenzioni particolari.
Si fa deporre delicatamente nello stampo.
Si lascia cuocere dal forno accogliente e caldo.
Soprattutto si fa mangiare con avidità e gola.
E dispendio di energie.
Ma quando ci vuole... ci vuole.
NO-KNEAD PANBRIOCHE CON GOCCE DI CIOCCOLATO FONDENTE
(Ricetta dal blog di Comida de Mama)
Ingredienti per stampo rettangolare da plumcake lungo 30 cm:
250 g di farina Manitoba
75 g di acqua tiepida
11 g di lievito fresco
50 g di zucchero o di miele liquido
2 uova a temperatura ambiente
100 g di burro, sciolto a bagnomaria e fatto raffreddare
1 pizzico di sale
Versione meno dolce: 30 gr di zucchero invece che 50
per guarnire:
un tuorlo
un cucchiaio di latte
granella di zucchero
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida.
In una ciotola raccogliere tutti gli ingredienti, evitando di far entrare in contatto sale e lievito. Mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo.
Coprire la ciotola con una pellicola per alimenti e lasciare lievitare per 2 ore.
Trasferire la ciotola coperta in frigorifero e lasciare riposare per un minimo di 24 ore fino a un massimo di 5 giorni.
Estrarre l’impasto dal frigorifero, modellare la pasta a forma di treccia.
Trasferire la treccia in uno stampo rettangolare da plumcake lungo 30 cm rivestito di carta da forno. Lasciare lievitare in ambiente caldo per un paio di ore.
Riscaldare il forno a 180°C.
In una ciotolina sbattere il tuorlo con il latte e spennellare la superficie della treccia. Cospargere di granella di zucchero e infornare a 180°C per 25-30 minuti, fino a raggiungere una doratura ottimale.
mercoledì 21 marzo 2012
Pigrizia & Perdizione: No-Knead Pan brioche alle gocce di cioccolata fondente
venerdì 24 settembre 2010
Una lunga estate pigra: Pane nero dell'Ikea
....Ma davvero è dal 25 giugno che non posto qualcosa sul blog?
Ma che razza di pseudo blogger io sono?
Prof, ho la giustifica.
Mi giustificano giornate pigre sdraiata in riva al mare e pomeriggi lenti passati al fresco della veranda a leggere buoni libri.
Mi giustificano piccoli e grandi consapevolezze acquisite in questi ultimi mesi.
Cucinare? L'indispensabile.
Per mancanza di spazio mentale da dedicare ai pasticciamenti tra i fornelli, alle sperimentazioni golose, alle idee a cui dare corpo.
L'estate sta finendo, forse è già finita.
I colori caldi si diluiscono nelle nuvole di temporale settembrino e le giornate durano sempre meno e sono sempre più fresche.
Provo ad arrendermi all'idea dei capi pesanti, dei golf, degli stivali ma mi è difficile.
Mi sforzo, vediamo di iniziare questa nuova stagione.
Di vita e meteorologica.
Inizio da un pane nero, pesante di consistenza ma buono di una bontà rustica di neve fuori della porta e stivali ad asciugare all'ingresso.
Facilissimo da fare: si apre la confezione, si versa l'acqua nella quantità indicata nelle istruzioni, si agita bene, si versa nello stampo e si mette a lievitare.
Beh, veramente non lievita molto, anzi per nulla, è abbastanza pesantuccio come impasto.
Diciamo che si fa riposare per un pò e poi si inforna.
Più facile di così.
Quando vado all'ikea lo compro sempre perchè lo adoro proprio perchè è così rustico e pesante e con la marmellata di mirtilli è superlativo.
Mi sono sforzata un pochino, va là.
Però che fatica aprire la confezione...
domenica 14 marzo 2010
Ça va sans dire: tentativo di Baguette.....
Io lo sapevo che prima o poi ci sarei cascata.
Tant'è che tempo fa avevo preso lo stampo.
Ancora incartato mi attendeva sornione in un angolo della cucina.
"Prima o poi ci caschi, che credi.." pareva dire ogni volta che aprivo l'anta e lo scansavo per prendere la teglia per crostate, sua compagna di scaffale.
Ho ceduto.
Ci sono cascata.
Complice un semi-riposo assoluto da convalescente che mi costringe a trovare diversivi alla noia del tour giornaliero divano/poltrona/divano.
Ho provato.
Il risultato è discreto.
Non vanno bene i tagli, la doratura potrebbe essere migliore (voglio provare con il malto che aiuta la caramellizzazione della crosta).
Ma il sapore è grandioso.
E sono ottime anche il giorno dopo, non diventano gommose.
Ricetta di una facilità assoluta che ho trovato non ricordo dove (un sito francese) e che ho modificato nella composizione delle farine, ho aggiunto la semola di grano duro che non era prevista nella ricetta originale.
Baguette
300 gr acqua tiepida
25 gr lievito di birra fresco
1 cucchiaino zucchero
200 gr farina semola di grano duro
290 gr farina 00
2 cucchiaini di sale
Nella macchina del pane versare la dose di acqua, il lievito e lo zucchero, attendere qualche minuto così il lievito si scioglie.
Poi le farine, in ultimo il sale.
Impostare il programma "Impasto" (nella mia è impasto + lievitazione, durata 1h 30' in tutto).
Quando è trascorso il tempo, rovesciare l'impasto sul piano di lavoro infarinato e lavorare un poco impastando a mano.
Dividere l'impasto in quattro parti da circa 200 gr l'una.
Stendere ciascuna parte aiutandosi con il mattarello, formando un rettangolo.
Arrotolare il rettangolo dal lato lungo e poi "rollarlo" sul piano di lavoro per allungare un pò la forma (a seconda dello stampo o della lunghezza finale voluta).
Mettere sullo stampo e fare lo stesso con le altre tre porzioni d'impasto.
Mettere a lievitare coperte da uno strofinaccio inumidito in luogo al riparo da correnti e non freddo.
Per chi non ha lo stampo, si possono disporre le forme su uno strofinaccio abbondantemente infarinato per non farle attaccare, intervallando le forme con le pieghe dello stesso strofinaccio (guardare la prima foto in alto a sinistra per capire meglio).
Lievitazione in forma per circa 1 h.
Accendere il forno e farlo preriscaldare bene per circa mezzoretta, aggiungendo poco prima di infornare una ciotolina d'acqua sul fondo per l'umidità.
Scoprire le baguette, praticare tre tagli longitudinali con una lametta (tenendola in orizzontale rispetto alla forma) e spolverare di farina.
Infornare per circa 25 minuti finchè non sono dorate.
Il mio forno è a gas e quindi ho sempre qualche difficoltà a far venire una crosta superdorata ma chi ha il forno elettrico non dovrebbe avere problemi.
Appena cotte, sfornarle subito e farle raffreddare su una gratella.
martedì 30 settembre 2008
E dei Popovers ne vogliamo parlare?....
I popovers.
Uova sbattute con latte, un poco di farina e vengono fuori queste cose buffe e buone.
Senza lievito.
Incredibile.
E quanto sono buoni caldi con il burro....
Popovers di DoraLee
Ingredienti
300 gr. latte
140 gr. farina
2 uova
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di burro fuso
Preriscaldate il forno a 250°.
In una terrina si mescola la farina setacciata col sale.
In un'altra si sbatte il latte con le uova e il cucchiaio di burro fuso.
Si unisce questo composto liquido alla farina ed si gira finche' gli ingredienti non sono tutti incorporati, ci vorrano al massimo un paio di minuti.
Si ungono con burro degli stampini piccoli da babà (per chi non ce l'ha vanno bene anche quelli da muffin) e ci si versa l'impasto.
Infornare per 15 minuti a 250° e poi per 20 minuti abbassando a 200°.
Una volta cotti, si tirano fuori, gli si pratica un taglietto per far uscire il vapore e si rimettono in forno per circa cinque minuti.
Poi si possono aprire ancora caldi e farcire con burro, marmellata (vivamente consigliata l'accoppiata...)
mercoledì 23 aprile 2008
Panini morbidi di Giorilli
La ricetta è stranota e ne ha ben donde.
Giorilli è una garanzia.
Io l'ho letta qui
Si prestano benissimo alla congelazione.
E così la lunga lista di cose "panose" da provare si è ridotta di una voce ma ho già la prossima pronta a bollire in pentola: i panini dolci morbidissimi della mia amica Rosalba....
Vado a pesare la farina.
Panini morbidi di Giorilli
Ingredienti
350 gr farina 00
150 gr manitoba
500 gr farina 0
30 gr lievito di birra
60 gr olio extravergine
Mezzo litro di latte freddo
20 gr sale fino
20 gr zucchero
Un cucchiaino di malto
3 uova intere
Si impastano tutti gli ingredienti tranne le uova e il sale (il lievito sciolto in un poco del latte previsto fatto intiepidire).
Dopo una prima impastatura, si aggiungono le uova una alla volta, il sale si aggiunge alla fine.
Si lavora ancora un poco, poi si lascia lievitare fino al raddoppio (circa due ore).
Si rovescia sul tavolo infarinato e si sgonfia, dividendo poi l’impasto in porzioni più piccole (30 gr per panini da buffet).
Si formano i panini nella forma voluta e si lascia lievitare ancora per circa 40 minuti.
Intanto si preriscalda il forno a 200° circa e trascorso il tempo di lievitazione finale, si infornano dopo aver lucidato la superficie con latte e uovo sbattuto).
Si cuociono in circa 15 minuti.