Non resisto a libri e librini sul cioccolato e sui dolci al cioccolato.
In italiano, in altre lingue, che importa, le foto parlano da sè.
Dall'ultimo acquisto "Cioccolato & Co" della Food Editore è saltata fuori questa torta, facilissima da preparare.
L'ho vista anche in giro per il web e ci credo, così veloce e così gustosa è un richiamo irresistibile.
Senza farina e senza grassi.
Eppure viene bella morbida.
E la glassatura...ne vogliamo parlare?.....
Torta alle carote, mandorle e cocco con glassatura alla ganache fondente
per una tortiera di diametro 24
300 gr carote
150 gr farina di mandorle
150 gr zucchero
150 gr farina di cocco
3 uova intere
1 bustina di lievito in polvere
per la ganache
150 gr panna liquida fresca
150 gr cioccolato fondente al 70%
Preriscaldare il forno a 170°.
Grattugiare finemente le carote con un mixer e versarle in una terrina.
Aggiungere la farina di mandorle, lo zucchero e mescolare bene.
Poi aggiungere la farina di cocco e le uova, in ultimo il lievito fatto cadere da un setaccino per evitare eventuali grumi.
Amalgamare bene il tutto.
Versarlo nella tortiera imburrata e infarinata (nella versione gluten-free usare farina di riso).
Livellare bene.
Infornare per circa 10 minuti a 170° poi alzare a 180° e continuare la cottura per altri 40 minuti.
Sfornare e far raffreddare senza toccare.
Poi sformarla e poggiarla su una gratella.
Preparare la ganache tagliando il cioccolato a piccolissimi pezzetti in una ciotola.
Far scaldare la panna fino alla bollitura e poi versarla sul cioccolato.
Attendere un minutino circa e poi iniziare a mescolare finchè il cioccolato non abbia incorporato tutta la panna.
Far raffreddare un poco e glassare la torta versando la ganache sulla superficie, sui bordi e sui lati.
Mettere in frigo a rassodare.
Appena la ganache si è solidificata, tenere a temperatura ambiente.
E' molto buona il giorno dopo.
lunedì 7 marzo 2011
Ancora Gluten Free: Torta di carote, mandorle e cocco glassata con ganache al cioccolato fondente
martedì 9 novembre 2010
Torta Lego, torta senza uova
Ancora una torta senza uova per il mio amico, ormai seienne, allergico alle uova.
La scelta di una base senza uova è quasi ovvia: una millefoglie farcita con ganache montata al cioccolato fondente, a cui ho aggiunto ulteriore panna montata per renderla più spumosa.
Ma vista così, una millefoglie da sola non è granchè esteticamente parlando.
Per una festa di bambini, poi...no no...
Assolutamente bisognava inventarsi qualcosa per il top che la decorasse.
E allora l'idea della minipannine cotte e tutte colorate, nella forma che a me da subito ha richiamato i cubotti del lego.
TORTA LEGO
per la millefoglie:
3 confezioni di sfoglia rettangolare
600 gr panna fresca liquida
400 gr cioccolato fondente
zucchero
latte
per le minipanne cotte:
(2 stampi da 15 cubotti)
600 gr panna liquida fresca
400 gr latte intero
10 cucchiai rasi di zucchero
20 gr di colla di pesce
coloranti in pasta per alimenti
Si cuociono le tre sfoglie a 210° per circa 15 minuti dopo averle bucherellate, spennellate, e spolverate di zucchero.
Nel frattempo si prepara la ganache, facendo scaldare 400 gr di panna portandola quasi all'ebollizione e versandola poi sul cioccolato fondente sminuzzato, mescolando dopo un minuto per far amalgamare bene.
Si può far raffreddare, se si ha tempo, a temp ambiente, altrimenti per accellerare, si mette in frigo appena tiepido mescolando ogni tanto finchè si inspessisce.
Appena la ganache è fluida e corposa e non più liquida, si monta con le fruste e gli si incorporano gli altri 200 gr di panna montata.
Si stende metà della ganache su un foglio di pasta sfoglia, si livella bene e si copre con un'altra sfoglia, ancora ganache e poi a chiudere l'ultima sfoglia.
Le minipannecotte si possono fare con anticipo perchè tanto vanno messe in freezer a solidificare per bene se no non si sformano.
Si scalda la panna con lo zucchero e poi si aggiunge la colla di pesce idratata e strizzata bene.
Si mescola e poi si versa negli stampi.
Io ho preparato tutta la dose di panna cotta, colorandola dopo la cottura a piccole quantità prima di versarla negli stampi.
Assemblaggio:
sopra la millefoglie si spalma un velo di panna montata e poi si dispongono i cubotti sformati ancora congelati così si maneggiano più facilmente.
Si finisce di decorare con dei ciuffetti di panna giusto per "coprire" gli spazi vuoti.
Si conserva in frigo per 24 ore.
domenica 10 gennaio 2010
Il perfetto complemento per un tè: Torta agli amaretti
"Che ne dici se andiamo all'ikea?"
Tu incassi il colpo magistralmente e annuisci.
"Certo, perchè no?"
Ti assalgono visioni crudeli di orde iperboliche in movimento scomposto, di fiumane di carrelli e passeggini che travolgono, di sacche gialle su spalle piegate dalla fatica di arrivare indenni alla cassa.
"Certo, perchè no?" ripeti.
E senti prepotentemente la vena masochista che erompe nel tuo animo: altro che bondage, altro che "fetish"...il vero masochista per farsi veramente male va all'ikea.
Preferibilmente di domenica in tarda mattinata.
Preferibilmente fermandovisi anche a pranzo.
E che vada tutto come deve andare: code, facce rassegnate, percorso obbligato tra scaffali ed esposizioni, matitina ed elenco di cose da prendere, metro di carta alla mano.
Si arriva in cassa, si paga, ci si siede in macchina.
E' fatta: l'esperienza masochista per eccellenza è finita.
Fino alla prossima volta.
Al ritorno a casa, un buon tè caldo.
E questa torta agli amaretti la cui ricetta.....
.... ho ritrovato su un quaderno iniziato nell'epoca in cui masticavo a stento i primi rudimenti di pentole e fornelli.
Quando ancora compravo la besciamella già pronta e la pizza era solo quella della pizzeria d'asporto sotto casa.
Non so di chi sia la ricetta, quindi se qualcuno vi riconosce la sua non me ne voglia se non ne cito la fonte.
Torta agli amaretti
3 uova intere
170 gr zucchero
100 gr burro fuso
200 gr farina 00
100 gr semola di grano duro
200 gr amaretti
4 bicchierini liquore all'amaretto
1 bustina di lievito per dolce
una manciata di mandorle a lamelle
Preriscaldare il forno a 180°.
Si sbattono le uova intere con lo zucchero, si aggiunge il burro fuso, poi le farine, il lievito, il liquore mescolando bene perchè l'impasto si amalgami.
Infine aggiungere due terzi degli amaretti sbriciolati grossolanamente con le mani.
Mescolare bene e poi versare in una teglia diametro 24, 26 precedentemente imburrata e infarinata.
Distribuire sulla superficie i rimanenti amaretti sbriciolati e in ultimo le mandorle a lamelle.
Infornare per un'ora circa, dopo una cinquantina di minuti fare la prova stecchino, se uscisse asciutto al centro, si può sfornare anticipatamente.
Attendere che si raffreddi per sformare.
Ottima anche dopo due giorni.
lunedì 14 settembre 2009
Inizia la scuola...emozioni e briciole di Crostata sbriciolata al cacao, nocciole e marmellata di albicocche
Primo giorno di scuola dell'ultimo anno di elementari.
E io mi emoziono.
Mi emoziono a sentire la mano sempre più grande di mio figlio nella mia mentre saliamo la scalinata.
Mi emoziono a vedere quelli che una volta erano bambinetti e adesso sono donnine in piccolo e bulletti con la cresta sui capelli.
Però mi emoziono lo stesso.
Perchè il tempo passa, perchè vorrei che la Vita fosse per tutti loro buona e facile ma che si rendessero anche conto che la Vita va conquistata giorno per giorno.
Festeggiamo con una delle cose più semplice e più buone, la Crostata sbriciolata di MarinaB.
Ho fatto qualche modifica, aggiungendo.....
....del cacao all'impasto della frolla ma solo perchè qui preferiscono di gran lunga ciò che ha a che fare col cioccolato, comunque sia.
Crostata sbriciolata al cacao, nocciole e marmellata di albicocche
150 gr farina 00
50 gr farina di semola di grano duro
2 cucchiai colmi di cacao amaro
120 gr zucchero (oppure zucchero di canna)
100 gr nocciole tritate non troppo finemente
130 gr burro morbido
3 tuorli
2 cucchiaini di lievito in polvere
pizzico di sale
1 vasetto di marmellata di albicocche
Preriscaldare il forno a 170°.
Per fare la frolla ho usato il mix, mettendo prima le nocciole e facendole tritare non troppo finemente, poi aggiungendoci tutti gli altri ingredienti e facendo andare le lame finchè non si forma una palla.
Stendere tre quarti dell'impasto in una tortiera (tonda o rettangolare) rivestita di carta forno, premendo bene per distribuirlo uniformemente.
Versarci sopra la marmellata spargendola per bene su tutta la frolla.
Distribuire sulla marmellata la restante frolla fatta con le mani a bricioloni irregolari, l'aspetto deve essere assolutamente rustico.
Infornate per circa 35-40 minuti, la torta è cotta quando la frolla è dorata (in questo caso che è al cioccolato dovete fare attenzione all'aspetto "asciutto" della superficie della frolla).
E' ottima il giorno dopo.
mercoledì 29 aprile 2009
Un compleanno e la Torta "Principessa sul Pisello"
Ci siamo conosciuti dieci anni fa giusto oggi.
Tu avevi una voce potente ma appena hai sentito che ti chiamavo per nome ti sei zittito e hai spalancato i tuoi occhioni su di me.
Adesso sono i miei occhi che ti guardano mentre dormi e che ti seguono mentre sali le scale della scuola.
Mi chiedo come sarai da grande.
Se negli anni riuscirò a vedere nelle fattezze dell’uomo che sarai questo visino che ho ancora davanti.
Non sono pronta a lasciare la tua manina per lasciarti correre verso i tuoi sogni e le tue speranze.
Ma è presto, per fortuna.
Questo è ancora il tempo delle coccole, dei discorsi, delle domande a bruciapelo: “Mamma, ma è vero che…” e degli occhi che ti scrutano cercando di capire se sei sincera mentre rispondi.
Io sono ancora il tuo porto sicuro.
Vorrei rimanerlo per molto tempo ancora, quando la vita ti travolgerà per un innamoramento mancato, per il tradimento di un amico, per un esame andato male.
E vorrei che un giorno tu possa sentirti così forte da poter camminare solo con le tue gambe sapendo che qui ci sono anche io, con una coccola fatta di sguardi e una torta, pronta ad ascoltare i tuoi successi, i tuoi traguardi, le tue emozioni per una vita che ti stai costruendo.
Buon compleanno, piccolo bimbo mio.
La torta l'ho chiamata Torta "Principessa sul Pisello" perchè assomiglia alla pila di materassi della favola omonima. Viene alta circa 35 cm per un diametro di 20.
Pazzesca... :)
Torta "Principessa sul Pisello"
Per la meringa (tre dischi a spirale diametro 20)
250 gr albume vecchio lasciato a temperatura ambiente
500 gr zucchero semolato
Per la mousse al cioccolato (modifica di quella di Santin)
200 gr cioccolato fondente al 70%
200 gr panna fresca liquida
150 gr panna già montata
4 gr di gelatina in fogli
Per la mousse al mascarpone
500 gr di mascarpone
150 gr zucchero (si va un pò a gusto)
4 gr gelatina in fogli
100 gr panna già montata
Si prepara prima la meringa, anche qualche giorno prima.
Si montano gli albumi con lo zucchero finchè non diventa un composto lucido e "fermo", poi si mettono in una sac a poche col beccuccio tondo largo 1,5 e si spreme a spirale in tondi di diametro 20 (io disegno la forma sul rovescio della carta forno).
Si mettono nel forno freddo, si accende a temperatura bassissima lasciando il famoso cucchiaio di legno nello sportello per far uscire l'umidità, si fa cuocere per 3 ore, poi si spegne e si lascia tutto così per almeno 6,7 ore senza toccare nulla nè chiudere lo sportello.
Se si fanno nel tardo pomeriggio, si possono lasciare tutta la notte.
Poi si preparano le mousse.
La mousse al cioccolato è una ganache a cui si aggiunge della panna montata, viene una meraviglia. Rispetto alla ricetta di Santin ho modificato un pò le dosi.
Si scalda la panna fino ad ebollizione, vi si aggiunge la gelatina messa ad ammorbidirsi in acqua fredda e poi strizzata, la si versa sulla cioccolata tritata, si aspetta un minutino e poi si mescola finchè il composto diventa di un colore marrone lucido ed omogeneo.
Quando la ganache ha la temperatura di 40°, cioè si è un pò intiepidita, si aggiunge la panna montata ferma, mescolando piano per non farla smontare.
In frigo a rassodare un pò (ma ci mette un attimo).
La mousse al mascarpone l'ho fatta proprio semplice semplice, senza uova.
Con lo sbattitore si mescola il mascarpone per ridurlo a crema, si aggiunge lo zucchero, si mescola finchè non è omogeneo, poi si aggiunge la gelatina ammorbidita in acqua fredda, strizzata e sciolta in un goccio di latte caldo.
Alla fine si aggiunge la panna montata mescolando bene per amalgamare il tutto.
Montaggio:
Sul primo disco di meringa disporre dei ciuffi grossi di mousse alternando i due tipi.
Poi metterne un pò anche nel centro in modo tale che il disco sia coperto completamente.
Sovrapporre il secondo strato di meringa, coprire con le mousse come con il primo e sovrapporre l'ultimo disco.
Meglio farla riposare un pò in frigo, almeno un paio d'ore così si "assesta" meglio.
Se si vuole, decorare con ribes brinato o con fragole intinte nel cioccolato.
domenica 12 aprile 2009
Buona Pasqua!.... La Pastiera Ortodossa
Ci sono dolci che o li ami o li odi.
Sono dolci della tradizione.
Vanno presi per quello che sono anche se troppo dolci, troppo ricchi, troppo e basta.
Ma sono della tradizione.
Si fanno una volta l'anno e allora vanno fatti come si deve.
La pastiera è uno di quei dolci.
Un tempo la facevo in una versione pseudo light, toglievi un pò di qui, diminuivi un pò di la nell'illusione di renderla un dolce adatto alla quotidianità anche se tale, in assoluto, non è.
Quest'anno, dopo anni che non la facevo, ho deciso che l'avrei fatta secondo tradizione.
Ho scelto la ricetta di Elisabetta di Coquinaria.
Da lei ho imparato le delizie al limone, da lei le brioche profumate di Giorilli, insomma, Elisabetta è brava, di quella bravura fatta di studio, passione, prove.
A parte la frolla per il resto ho seguito la sua ricetta quasi alla lettera.
Le modifiche sono state minime e non toccano la ricetta nella sua essenza.
Pastiera
Dosi per due tortiere da 30 (io ne ho fatto una da 24, due da 20 e due minipastierine da 6)
Per la frolla:
400 gr farina 00
200 gr farina di semola
300 gr burro
200 gr zucchero
6 rossi
scorza di limone grattugiata
Si impasta la frolla e si mette a riposare avvolta nella pellicola in frigo per almeno mezzora.
Per la crema di grano:
un barattolo di grano precotto (gr 580)
250 gr latte
scorza intera di limone
una bacca di vaniglia
Si mette il grano in un tegamino, si aggiunge il latte, i semini di vaniglia, la scorza intera di limone e si porta ad ebollizione mescolando per far sciogliere i grumi di grano.
Si lascia intiepidire.
Quando è freddo si toglie la scorza di limone.
Per la crema pasticcera:
300 gr latte
2 tuorli grossi
80 gr zucchero
35 gr farina
Mescolare i rossi d'uovo con zucchero e farina e stemperare con un poco del latte scaldato, piano piano aggiungere il restante latte e rimettere sul fuoco mescolando finchè non inizia l'ebollizione e si addensa.
Mettere a raffreddare.
Per la crema di ricotta:
750 gr di ricotta asciutta
300 gr di zucchero(si può aumentare a piacere)
6 tuorli
4 albumi montati a neve
Cedro candito (io ho trovato dei canditi misti)
Setacciare la ricotta e mescolarci lo zucchero. Lasciar riposare per un pò in frigorifero.
Poi aggiungere un tuorlo per volta mescolando finchè ogni uovo si amalgama al resto.
Poi aggiungere la crema di grano, mescolando per bene, poi la crema pasticcera, poi i canditi e alla fine i 4 albumi montati a neve ferma.
Elisabetta consiglia di far riposare la farcitura per almeno un paio d'ore in frigo così non si gonfia troppo in cottura.
Stendere la frolla, lasciandone un poco per le strisce, sulle tortiere abbastanza sottile arrivando fino al bordo (le tortiere devono essere preferibilmente quelle svasate con il bordo alto 4 o 5 cm).
Versare la crema di ricotta fino al bordo di frolla, livellandola leggermente.
Decorare con le strisce.
Infornare in forno già caldo a 160° e lasciare cuocere per almeno 1 ora e 40 minuti, o perlomeno finchè la superficie non diventa dorata.
Si sforna, e si lascia riposare nella tortiera coperta da un canovaccio per almeno un paio di giorni.
giovedì 9 aprile 2009
Col cioccolato vi lascio e col cioccolato vi ritrovo: Torta alle noci e cioccolato senza farina nè grassi
L'immagine è di repertorio perchè per qualche tempo i dolci mi devono stare alla lontana.
Sono tornata, tutto a posto.
Sono contenta di ritrovarvi.
Un abbraccio circolare che inizia qui e ritorna qui e nel mezzo comprende tutti voi ci sta proprio.
Pronti?....Fffffatttto. :)
Torniamo alla torta.
Merita, ah se merita.
Senza farina, senza burro nè olio nè altri grassi.
Si fa in un attimo, resiste brillantemente anche qualche giorno.
La ricetta l'ho vista su Gambero Rosso o meglio ho visto la procedura, facile, ma le dosi non le ho trascritte e me le sono ricostruite a naso.
Poi, successivamente, ho recuperato le dosi della ricetta trasmessa.
Cambia la proporzione tra cioccolato e noci: nella mia "rifatta" le dosi sono uguali, in quella originale le noci prevalgono.
A me piace più quella in cui si sente bene il cioccolato, così vi propongo la mia "rifatta".
Eccola.
TORTA AL CIOCCOLATO E NOCI senza farina e grassi
200 gr noci
200 gr cioccolato fondente
200 gr di zucchero (consiglio vivamente di ridurre un pò la dose se si vuole accentuare il gusto fondente)
6 uova
maizena per rivestire la tortiera
Nel mixer si mettono zucchero, noci e cioccolato e si tritano piuttosto grossolanamente.
Si versano in una ciotola, si aggiungono i rossi mescolando per amalgamarli bene al composto.
Il composto risulta abbastanza corposo e poco morbido ma non spaventatevi, va bene così.
A parte si montano i bianchi a neve non fermissima, poi si incorporano al composto di noci, cioccolato, zucchero e uova spatolando dal basso verso l'alto per non smontarli.
Il tutto, alla fine, risulta abbastanza morbido, quasi liquido.
Si unge con pochissimo burro (o olio di riso, beh qui i grassi ci vanno per forza) una tortiera diametro 24, si cosparge con la maizena (se non ci sono problemi di intolleranze, si può usare la farina) buttando via l'eccesso, e ci si versa il composto, battendo pianino poi la tortiera sul piano di lavoro per far scoppiare eventuali bollicine.
Si inforna in forno già caldo a 180° per 15 minuti, poi si abbassa a 170° per altri 20, 25.
La torta è pronta quando la superficie è porosa e toccandola delicatamente con la punta di un dito non si abbassa.
Sfornare e lasciare raffreddare.
La superficie della torta, raffreddandosi, si abbasserà un pò, ma non implode.
Quando è ben fredda, sformare e cospargere di abbondante zucchero a velo.
sabato 21 marzo 2009
A Garfield questa è piaciuta molto: Sbriciolata al limone, limoncello e profumo di rosmarino
Il Garfield che c'è in me se ne intende.
Gatto dal palato fino.
Quando assaggia qualcosa, la sua mente diabolica corre già a pensare cosa modificare e quali sapori aggiungere o togliere.
Prendiamo la sbriciolata alla crema.
La ricetta trovata su Coquinaria (ricetta di Rompyna), assaggiata, molto buona si ma.... perchè non cambiare qualcosa?
E così al posto della crema pasticcera Garfield ci mette la crema al limone preferita (ricetta di StefaniaDE), gusto aspro e dolce al tempo stesso.
Nel crumble invece ci aggiunge un pò di rosmarino e limoncello.
Diminuisce molto il lievito.
Sostituisce una parte di farina con della semola perchè il crumble sia più croccante.
Insomma, la stravolge.
Ma il Garfield che c'è in me c'azzecca spesso.
E anche stavolta gli è andata bene.
Sbriciolata al limone, limoncello e profumo di rosmarino
per il crumble
100 gr farina 00
100 gr farina autolievitante
100 gr semola
100 gr burro a tocchetti
125 gr zucchero
1 uovo intero
un cucchiaino di rametti di rosmarino
1 bicchierino da liquore di limoncello
per la crema di limone
3 uova intere
120 gr zucchero
il succo di tre limoni grandi
Preparare il crumble così:
nel mixer (quello con le lame) mettere le farine e gli aghi di rosmarino e accendere così si tritano e si amalgamano.
Poi aggiungere lo zucchero, il burro, limoncello e l'uovo e fare andare un pò le lame finchè l'impasto non è sbricioloso.
Versare in una ciotola e riporre in frigo.
Nel frattempo preparare la crema di limoni sbattendo le uova in un pentolino, poi aggiungere lo zucchero e mescolare poi infine il succo dei limoni sempre mescolando.
Mettere sul fuoco e ancora mescolare finchè non addensa.
Se rimangono dei grumi bianchi (è l'albume) basta dargli una frullata con il minipimer.
Mettere la crema ad intiepidire.
Foderare una teglia (rettangolare 20x30) con della carta forno bagnata e strizzata.
Disporre circa metà delle briciole sulla carta forno, sbriciolando un poco le molliche più grandi e senza lasciare spazi vuoti.
Poi versarvi la crema di limone e ancora le restanti briciolone sopra.
Infornare in forno già caldo a 180° per circa mezzora.
Non maneggiare finchè non si è completamente freddata.
martedì 24 febbraio 2009
Elogio della serenità e della consapevolezza: la Treccia Zuccherata
Impastare.
E' la cosa più rilassante, più antica del mondo.
Anche se uso l'impastatrice, un giro di manualità me lo regalo sempre.
Mentre le mani affondano nella pasta, la stravolgono e la ricompongono, la distendono e la riavvolgono, le mani diventano il fulcro dell'energia del mondo, la mente non pensa o pensa ma non se ne ricorda, vaga, svolazza, si concentra nel contatto della farina che si fonde con gli altri ingredienti.
E poi attendere che lieviti l'impasto, che dalla superficie compatta esploda un alevolatura che si svelerà solo con la cottura.
Spio spesso l'impasto mentre lievita, tocco con un dito quella morbidezza via via più gonfia.
E poi la formatura.
A me piace molto la treccia, i cordoni annodati simmetricamente mi danno l'idea della forza di semplici cose mischiate insieme, un'armonia che si compone e scompone allo stesso tempo.
Oggi, dopo tanto tempo, ho impastato: ne sentivo il bisogno.
Sentivo il bisogno di guardare un'interno fragrante, una crosta dorata pensando che erano state le mie mani a renderli possibili.
La scelta è caduta sulla Torta Zuccherata delle Simili, intrecciata, mai provata finora.
Il risultato: una treccia poco armoniosa (ho perso la manualità) ma una bontà che prescinde dalla forma.
Morbida, avvolgente, profumata.
Riporto integralmente la ricetta che a suo tempo aveva postato la mia amica Giuli qui.
Torta Zuccherata delle Simili
Prima si impasta il lievitino con:
150 gr di farina 00 di forza
20 gr lievito di birra
80 gr di latte
si lascia raddoppiare (circa 1 ora)
Impasto
450 gr di farina
200 gr di acqua circa
3 tuorli
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 limone (scorza)
100 gr di burro a temp ambiente (per l'impasto)
50 gr di burro fuso (per ungere le palline)
In una ciotola sciogliere il lievitino con l'acqua, aggiungere i tuorli attenzione poichè, se mettete i tuorli direttamente nella farina, questi si ammassano direttamente e non riuscirete più a scioglierli, avrete così una focaccia a pois) poi tutti gli altri ingredienti, tenendo per ultimo il burro.
Battere energicamente per 8-10 minuti finchè l'impasto si staccherà dalle pareti della ciotola, metterlo sul tavolo, batterlo sollevandolo con le mani e scagliandolo sul tavolo. (ndr: se avete l'impastatrice, presto fatto...) L'impasto risulterà tenero, ciò nonostante è necessario cercare di non unire troppa farina. Rimetterlo in una ciotola unta di burro e lasciare lievitare 1 ora circa.
Rovesciare sul tavolo, lavorare brevemente e molto velocemente, poi formare 16 palline. Tuffare le palline nel burro fuso e disporle in una teglia rotonda di cm 26 circa, coprire a campana e fare lievitare 25-30 minuti. Cuocere nel forno a 200° per 30 minuti. Sfornare e appena tiepida, pennellare con la glassa.
Glassa:
150 gr di zucchero a velo
3-4 cucchiai di albume
1 cucchiaio di rhum
Stemperare lo zucchero in una tazza con la chiara e il rhum battendo, deve risultare colante. Se quando la mattete sulla torta la vedete scorrere troppo velocemente, unire ancora un poco di zucchero, se al contrario scivola via troppo lentamente, unire un poco di rhum.
venerdì 30 gennaio 2009
Dove finisce la panna e inizia la meringa...la Pavlova
La ricetta per la base di meringa la trovate qui. Continua a leggere...
domenica 11 gennaio 2009
Torta rovesciata alla ricotta e gocce di cioccolata e consigli per detentori di gatti
Ricordatevi che non si è proprietari di un gatto, bensì, al massimo, suoi coinquilini; nell’istante stesso in cui un delizioso batuffolo di pelo fa il suo ingresso in casa, voi assumete immediatamente lo “status” di coinquilino, tollerato e, a volte, anche apprezzato (generalmente solo quando si elargisce pappa).
Se la vostra posizione preferita per dormire è a pancia in sotto, non preoccupatevi se di notte ad un certo punto sentite una forte oppressione alla schiena che si ripercuote sul petto e vi rende quasi incapaci di respirare: non vi sta venendo l’infarto, è solo il micio che ha deciso che dorme meglio accoccolato sulle vostre scapole piuttosto che altrove.
Non vi fate ingannare dagli occhioni spalancati del micino imploranti coccole e tenerezze: vuole solo cibo e si presta, per averlo, a sopportare le vostre moine con santa pazienza , simulando anche un po’ di fusa “va là che non mi costa niente e lo faccio pure contento a st’umano qua”….
Ricordatevi che se c’è un posto assurdo in casa dove mai e poi mai avreste pensato che il vostro gatto vada, ebbene, lui ci andrà. Quindi, se improvvisamente sparisce per ore e state iniziando a disperarvi, pensate ai posti più assurdi e lì lo troverete.
Ricordatevi che il delizioso batuffolo di pelo con gli occhioni spalancati che vi guarda dal cestino infiocchettato dove (per poco) si è accoccolato, adesso pesa 900 gr ma nel giro di qualche mese quintuplicherà le sue dimensioni, quindi, a scanso di conseguenze ineluttabili per la vostra salute, dissuadetelo dal saltarvi al collo o dal dormire appollaiato sulla vostra nuca.
Se avete già altri coinquilini felini in casa all’arrivo del micetto, sappiate che stringeranno alleanze insospettabilmente leali e sempiterne e attenteranno a voi e alle vostre cose (preferibilmente alimentari) in azioni di guerra coordinate in squadre addestrate e invincibili: il più grande salta sul tavolo e afferra il salamino, lo lancia al più piccolo ma più veloce che sta in basso il quale scappa a nasconderlo in uno di quei posti assurdi di cui sopra. E se un giorno ritroverete da qualche parte degli spaghi unti mangiucchiati ed un bollino di metallo inutile borbottare e guardare di sbieco con fare feroce i quattrozampe: sappiate che secondo la legge felina il salame sul tavolo è “res nullius” quindi praticamente del primo che lo trova….
Sappiate che i mici hanno un proprio orologio biologico preciso come un cucù svizzero, che generalmente non combacia col vostro. Non vi stupite quindi se ogni mattina (giorni festivi compresi) alle 5 e 20, iniziano la bagarre miagolando, spostando oggetti, facendosi le unghie sulla vostra poltrona preferita, venendovi a leccare la faccia, scavando rumorosamente nella sabbia della lettiera: del fatto che voi siate nel bel mezzo della fase più dolce del sonno, che sia domenica, che sia Natale, che siate malati con la febbre a 39, ebbene, loro se ne fregano, hanno fame alle 5 e 20, nè un minuto in più nè uno in meno, e il contratto di coinquilinaggio prevede la pappa quando hanno fame.
Ricordatevi che anche una innocente cartina di caramelle nelle zampe del micio di casa può diventare uno dei peggiori strumenti di inquinamento acustico che abbiate mai conosciuto, specie se il micio decide di giocarci nel bel mezzo del vostro pisolo pomeridiano.
Sappiate che i capi di abbigliamento femminili sono i più ricercati dai gatti per trascorrere quelle ore di buco tra una pappa e la successiva, oltre, beninteso, ai sonnellini. Quindi cercate di non lasciare in giro quel paio di collant in microfibra della stessa identica nuance violacciocca dell’abito in maglia (si proprio quelli che ci avete messo mesi a trovarli) perché la microfibra violacciocca a brandelli non va di moda.
Sappiate che la pappa che giornalmente gli date rappresenta per i vostri mici solo un banale sostentamento. Quello che a loro realmente piace sono raffinatezze che noi umani non riusciamo neanche a capire. Volete mettere le bricioline della colazione sparse sulla tovaglietta rubate mentre noi siamo in bagno a truccarci? O tuffarsi nel lavandino per cercare resti del radicchio grigliato? O farvi inciampare per leccare poi tutto ciò che vi è caduto dalle mani (qualsiasi cosa sia) nel tentativo di non perdere l’equilibrio? Il godimento del cibo per i mici è direttamente proporzionale alla fatica ed all’ingegno spesi per procurarselo.
Rassegnatevi a cucinare con una piccola Corte dei Miracoli accoccolata sul pavimento della cucina. Qualsiasi vostro movimento, specie se in prossimità del frigorifero, provocherà una serie di guaiti miagolosi e disperati, della serie “Sono anni che non ci dai da mangiare, brutta cattiva”. Ovviamente, se il tutto si svolgerà sotto gli occhi di ospiti, questi vi guarderanno con fare accusatorio nonché critico e voi vi sentirete ovviamente un pizzico e inizierete a balbettare cercando di discolparvi dall’ accusa silenziosa che leggerete nei loro sguardi di maltrattamento di bestiole innocenti.
(continua....se i miei mici mi forniscono ulteriori e più mirabolanti suggerimenti...)
Nel frattempo, ecco una ricetta che nasce dalla mia pigrizia profonda.
Una torta di ricotta che cuoce già col guscio di pan di spagna intorno.
Si può fare il pandispagna al cacao, si possono aggiungere alla ricotta frutti di bosco, pere caramellate, insomma, quello che la fantasia (e la gola) suggerisce.
Torta rovesciata alla ricotta con gocce di cioccolata
per una tortiera diametro 20 cm
Farcitura:
250 gr ricotta
1 rosso d'uovo
3 cucchiai di zucchero
liquore strega (facoltativo)
Guscio di pan di spagna:
2 uova intere
62,50 gr zucchero
62,50 gr farina
Imburrare la tortiera e foderarla solo sul fondo con un disco di carta forno imburrato sotto e sopra.
Mescolare la ricotta a crema con lo zucchero e il rosso d'uovo, aggiungere il liquore se piace e le gocce di cioccolata.
Disporre la crema di ricotta sul fondo della tortiera lasciando circa un dito di spazio vuoto tra il bordo della tortiera e il disco di crema di ricotta (vedere qui per maggiore chiarezza).
Montare le uova intere con lo zucchero e poi aggiungere la farina spatolando dal basso verso l'alto come per questo pan di spagna.
Versarle nella tortiera facendo andare l'impasto prima nello spazio lasciato vuoto tra crema e bordo e poi sopra a ricoprire il tutto.
Infornare a 180° in forno precedentemente scaldato.
Cuoce in circa 30, 40 minuti.
Appena cotta, sfornare e poi rovesciare la torta sulla gratella e far raffredare.
Ottima il giorno dopo.
giovedì 18 dicembre 2008
Ma quanto è buona l'arancia col cioccolato e la cannella?...Torta velocissima all'arancia
Orbene, io adoro l'arancia in abbinamento con il cioccolato.
E' anche più buono dell'accostamento fragole-cioccolato che peraltro apprezzo assai assai.
Se poi aggiungiamo anche un abbondante pizzico di cannella, beh, io vado in deliquio.
Mi sa di pomeriggi d'inverno, di casa calda coi vetri appannati per l'umido della pioggia, di calzettoni di lana e plaid sulle ginocchia, di tempo che passa senza rimorsi, di cose care pensate con dolcezza, un sorriso e una punta di malinconia.
La torta all'arancia più veloce del mondo, dove si frulla tutto insieme, si versa e si cuoce.
Io non ho pazienza e quando una silfide francese e biondocrinuta qualche tempo fa presentò questa torta su skygamberorosso, decisi all'istante che sarebbe stata la Mia Torta all'Arancia e, cosa strana, annotai anche tutta la ricetta per benino su un bloc-notes....
Per la verità, la seconda cosa che decisi dopo aver visto quel programma era che la silfide francese e biondocrinuta non poteva mangiare per davvero tutto quel cibo che preparava e presentava assaggiandolo con gusto, perchè sennò di certo così silfide non sarebbe rimasta, ma, tant'è, quella è tv, mica la vita vera.
Non divaghiamo su cicce e rotoli, torniamo alla torta.
Dopo averla provata nella versione quale risultava dal mio bloc-notes ho deciso tre cose fondamentali.
Servono arance biologiche.
Non serve tutto lo zucchero della ricetta originale.
Ci sta bene una copertura di cioccolato fondente.
Detto questo, passiamo alla ricetta rielaborata dalla sottoscritta.
Difficile, eh, attenzione....
Torta superveloce all'arancia
3 arance bio medie (circa 450 gr , mi raccomando quelle con la buccia sottile)
20 ml olio di riso
220 gr zucchero semolato
1 bustina lievito per dolci
150 gr farina 00
4 uova intere
un cucchiaino colmo di cannella in polvere
Frullare le arance senza sbucciarle e tagliate a quarti nel mixer, poi aggiungere l'olio e continuare a frullare finchè le arance diventino una crema, senza pezzi troppo grossi.
Poi aggiungere lo zucchero, la farina, la cannella e il lievito setacciati e continuare a frullare per amalgamare e poi un uovo alla volta finchè il tutto si trasforma in un composto dalla consistenza abbastanza morbida, quasi liquida.
Versarlo in una teglia foderata di carta forno (se rotonda, diametro cm 26, se rettangolare, formato A4).
Infornare nel forno già caldo a 180 per circa 30 minuti, trascorso questo tempo fare la prova stecchino altrimenti rimettere in forno per un altro poco (nel mio forno balengo a gas, ad esempio, cuoce in 40').
Far raffreddare prima di sformare.
Poi preparare una ganache con 170 gr di cioccolato fondente e 120 gr di panna e versarla sopra facendola solidificare in luogo chiuso (oppure in frigo se si va di corsa)
Se si preferisce la versione "quadrotto" allora conviene tagliare la torta in quadrotti e poi capovolgerli e appoggiare la superficie superiore sulla ganache e poi rigirarli per far asciugare la glassatura soopra una gratella.
lunedì 10 novembre 2008
Un bimbo e una torta senza uova
Giacomo è un bel bimbo con gli occhioni aperti sul mondo, due guanciotte da mangiare di baci, una vocina simpatica.
Qualche volta fa il monellino ma chi non lo è a quattro anni?
Io e Giacomo abbiamo un appuntamento ogni anno, per il suo compleanno.
Io, lui e una torta decorata come le torte "normali" di compleanno.
Solo che questa è senza uova.
Dalla pasta biscuit alla farcitura, dalla copertura alle decorazioni.
Neanche la più piccola particella di quelle mascalzoncelle delle uova che tanto male fanno a chi ne è allergico.
Quest'anno è Cars.
La ricetta del biscuit è tratta dal libro “Golosi di salute”, di L.Montersino, un libro bellissimo dove si trovano miriadi di ricette di basi e dolci senza quegli ingredienti che solitamente sono oggetto di allergie e intolleranze o incompatibilità: uova, latticini, glutine, lievito, zuccheri.
Pasta biscuit senza uova
per una teglia rettangolare 24x36
250 gr panna fresca
110 gr zucchero
1 baccello di vaniglia (io ho usato l’estratto, 1 cucchiaino)
15 gr acqua
25 gr fecola di patate
2 gr lievito per dolci
95 gr farina bianca (in realtà sarebbero 60 farina bianca e 35 farina gialla ma io ho usato solo la bianca)
Se si vuole al cacao, aggiungere 10 gr di cacao amaro e togliere 10 gr alla dose di fecola.
Si monta la panna con lo zucchero, l’acqua, la vaniglia.
Poi si aggiungono le farine, setacciate, e il lievito (e il cacao nella versione “nera”) delicatamente con la spatola per non smontare la panna.
Alla fine viene fuori una specie di “mappazza” anche se morbida.
Si stende non troppo sottile su una teglia foderata di carta forno imburrata.
Lievita solo poco poco, quindi l'altezza dell'impasto nella teglia è praticamente lo stesso della torta finita ma, almeno, si può usare al posto del pds o anche così da solo.
Si deve maneggiare con cura perchè sbriciola ma se passa un giorno dalla cottura è meglio.
Nella versione nera si può farcire a strati con della panna cotta alla vaniglia e miele, in quella bianca come quella della foto invece si può farcire con la crema rocher usando al posto dei wafer dei comunissimi biscotti oro saiwa sbriciolati che non contengono uova.
La ricetta della crema rocher la trovate qui e la ricetta del fondente di zucchero invece la trovate qui.
giovedì 23 ottobre 2008
Mi sento tanto Nonna Papera...Ultimate Apple pie
La colpa è tutta di Cat.
Lei voleva i volant.
E io li ho fatti o, perlomeno, ci ho provato.
E, per la prima volta, ho fatto questa torta che appartiene al mio background disneysiano, di quando sognavo con il Topolino settimanale aperto sulle ginocchia, quando il mondo era un universo da scoprire con il cannocchiale delle Giovani Marmotte e il dolce più prelibato quella torta tondotta grondante budino bicolore cacao/rosa di paginanonmiricordopiù del manuale di Nonna Papera.
Grazie Cat.
La ricetta l'avevo da tempo nel mio archivio, l'ho trovata qui.
Ultimate Apple Pie
per la frolla
225 gr burro
50 gr zucchero semolato
350 gr farina 00
2 uova (1 intera + 1 tuorlo)
per la farcitura
1 kg di mele
120 gr zucchero
1/2 cucchiaino cannella macinata
3 cucchiai farina 00
Si fa la frolla alla solita maniera, si avvolge nella pellicola e si fa riposare in frigo per almeno mezzora.
Intanto si sbucciano le mele, si tagliano a fettine piccole e si cospargono con un poco di succo di limone.
Quando sono tutte sbucciate, aggiungere lo zucchero, la cannella e la farina e mescolare per bene.
Imburrare e infarinare una teglia tonda alta almeno 4 cm, diametro 20,22.
Prendere due terzi della frolla e stenderla in un disco grande un pò di più della teglia, poi adagiarla facendola aderire bene sul fondo e sui bordi.
Tagliare la pasta lungo la linea esterna della teglia.
Poi versarci le mele tagliate e condite, stendere l'altra parte di frolla sempre a disco largo come il diametro della teglia e sovraporre i lembi cercando di rimboccare il bordo del disco superiore sotto a quello inferiore.
Con le dita creare la decorazione a onde "pizzicando" la pasta.
Se ci sono dei ritagli, si possono creare delle piccole decorazioni da attacccare sulla torta.
Con un coltello affilato praticare dei taglietti simmetrici (servono a fare uscire il vapore durante la cottura).
Spennellare la superficie con dell'albume leggermente sbattuto e poi cospargere con dello zucchero semolato.
Infornare in forno già caldo a 180° per circa 40,45 minuti.
Io ho tenuto 45 minuti perchè il mio forno è a gas e poi ho dato una passatina al grill giusto per dorare un pò la superficie.
Nei paesi anglosassoni la mangiano ancora calda con crema inglese o una pallina di gelato, io sinceramente la preferisco tiepida o fredda.
E' buona, direi anche ottima, il giorno dopo.
domenica 12 ottobre 2008
Un colpo basso: la Crostata morbida di MarinaB
Per la serie "Dolci rustici ma buoni buoni buoni".
MarinaB, una garanzia.
E questa ricetta mi era sempre sfuggita.
Invece è una torta ideale per la prima colazione, per la merenda, beh per tutto.
E' rapidissima da fare il che, in tema di impazienza e fretta, non è male, tutt'altro.
Delle due ricette che Marina ha dato, ho preso quella "light" con meno burro e zucchero rispetto a quella "strong".
Io poi ho fatto qualche modifica, com'è mia insana abitudine..
Ho ridotto lo zucchero e aggiunto il cacao amaro.
La marmellata, ovvio, non poteva essere che quella d'arance, vista la mia perversa passione per il connubio arancia-cioccolato più un pizzico di cannella.
Crostata morbida al cioccolato, arancia e cannella
200 gr farina 00
150 gr zucchero semolato
150 gr burro morbido
3 cucchiai di cacao amaro
2 uova intere
1 tuorlo
scorza di arancia grattugiata
1 cucchiaio di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 barattolo di marmellata di arance
1 cucchiaino di cannella macinata
Si fa scaldare il forno a 180°.
Si mescolano tutti gli ingredienti secchi (farina zucchero cacao cannella lievito e il pizzico di sale).
Si sbattono in una ciotolina le uova (intere più tuorlo) e si uniscono al composto.
Poi si aggiunge il burro morbido.
Si mescola bene perchè il composto si amalgami.
La consistenza è morbida e cremosa.
Si versa il composto in una tortiera (diam.24/26) foderata con carta forno.
Con il dorso di un cucchiaino si fanno delle piccole fossette nell'impasto senza arrivare fino al fondo e si versa sopra la marmellata distribuendola su tutta la superficie.
Si inforna a 180° gradi per circa 35, 40 minuti perlomeno finchè non è cotta sia al centro che sui bordi.
Si lascia freddare completamente ed è più buona il giorno dopo.
lunedì 8 settembre 2008
Tanti auguri....
....a me.
In ritardo di un giorno ma la torta è stata preparata e gustata nel giorno giusto.
Un anonimo pandispagna (però a me piace molto come base per torte da farcire e decorare) ricoperto dal fondente fatto con i marshmallows (una scoperta, basta solo trovarli bianchi) e farcito con ganache al cioccolato fondente aromatizzata al caffè.
Pan di spagna
dose per una teglia di diametro 24 cm
4 uova intere
125 gr farina setacciata
125 gr zucchero semolato
un pizzico di sale
Si montano le uova intere con lo zucchero e il sale finchè il composto non diventa bello spumoso triplicando quasi il volume (faccio andare la planetaria per almeno dieci minuti).
Poi si aggiunge con la spatola (sapevate che in Francia si dice "maryse"? Io no) la farina incorporandola piano dal basso verso l'alto per non far smontare le uova.
Si versa in una teglia solo imburrata sbattendola poi sul piano di lavoro per far uscire le bolle e livellare la superficie.
Si inforna a 180° per circa 40 minuti, il pandispagna è cotto quando si stacca dai bordi della tortiera.
A questo punto tirare fuori dal forno e sformare subito rovesciandolo su una gratella per dolci.
Attenzione, se il pandispagna non si sforma subito, rimanendo nella teglia calda si biscotta.
Fondente con i marshmallows (ricetta postata da Laurapi su coquinaria che l'ha trovata a sua volta su cookaround)
150 g di marshmallow
330 g di zucchero a velo
Prendete i Marshmallow (io ho preso quelli rosa per la copertura e i bianchi li ho usati per fare le pasta per le decorazioni) li ponete in un recipienti, aggiungete 3/4 cucchiai di acqua e fate sciogliere a bagno maria.
Aggiungete metà dello zucchero a velo e mescolate (fuori dal fuoco),
sul piano da lavoro mettete il restante zucchero a velo e impastate con i marshmallow sciolti. Impastate fino a che non uscirà una "pasta" morbida ma ben lavorabile. Mettete in una pellicola trasparente e lasciate riposare per 24 ore fuori dal frigo.
Si stende con il matterello, aiutandosi con zucchero a velo o amido di mais."
mercoledì 20 agosto 2008
Sbrisolcake alla ricotta e cioccolato
Un misto tra sbrisolona e cheesecake.
Appunto, la "Sbrisolcake".
L'anno scorso fatta con le prugne, stavolta con ricotta e gocce di cioccolato.
Una delizia.
Croccantina sopra e sotto, morbida al centro.
Sbrisolcake alla ricotta e cioccolato
per la sbrisolona
100 gr farina 00
45 gr zucchero
50 gr burro
1 tuorlo
100 gr mandorle tritate grossolanamente
1 cucchiaino estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
per la crema alla ricotta
400 gr ricotta vaccina
60 gr zucchero
1 uovo
per il crumble
40 gr farina
30 gr zucchero
30 gr burro
Per la base sbrisolona, si mettono tutti gli ingredienti (compreso uovo e mandorle tritate) in una ciotola. Si taglia il burro a tocchetti e con la punta delle dita si impasta con il resto come per la frolla creando una sorta di briciolame.
Si fodera una teglia (24 cm diametro) con della carta forno bagnata e strizzata.
Si mette sul fondo l'impasto a bricioloni pressandolo leggermente per formare uno strato compatto.
Si inforna a 180° per circa 10 minuti in forno precedentemente riscaldato.
Nel frattempo si mescola la ricotta con lo zucchero e poi con l'uovo, amalgamando il tutto finchè diventa una specie di crema omogenea. Si uniscono le gocce di cioccolato.
Si prepara il crumble con la farina zucchero e burro sempre creando delle briciolone, eventualmente aggiungendo altre mandorle tritate grossolanamente.
Si versa la crema di ricotta sopra la base (anche ancora calda).
Si cosparge di crumble uniformemente.
Si inforna sempre a 180° per circa 40 minuti.
Poco prima del termine della cottura si possono aggiungere in superficie altre gocce di cioccolato e granella di zucchero.
E' buona fredda, migliora il giorno dopo.
Si conserva in luogo fresco ma, per favore, niente frigo altrimenti il briciolame si "ammoscia"......
domenica 13 luglio 2008
Sfogliata alle pesche sciroppate e yoghurt
Giusto due secondi di forno.
Ma ne vale la pena.
Sfogliata alle pesche sciroppate e yoghurt
E' una ricetta storica di Coquinaria, per la precisione di Roby66.
Si presta a molte varianti, prima tra tutte fare il guscio in pasta frolla.
In questa ho mantenuto il guscio di sfoglia e aggiunto delle gocce di cioccolata, amaretti e una punta di liquore alle mandorle nella crema.
Pasta sfoglia
Pesche sciroppate
500 gr yoghurt bianco cremoso (se è zuccherato, diminuire la dose di zucchero)
3 cucchiai di zucchero
2 tuorli d'uovo
amaretti sbriciolati
gocce di cioccolata fondente
un cucchiaio di liquore alla mandorla
Si stende la sfoglia in una tortiera imburrata e infarinata (oppure foderata di carta forno).
Sul fondo si spargono gli amaretti sbriciolati grossolanamente e poi le pesche sciroppate.
A parte si mescola lo yoghurt con i tuorli, il liquore, lo zucchero, poi si aggiungono le gocce di cioccolato e si versa la crema ottenuta sulle pesche cercando di spanderla bene dappertutto.
In forno già caldo a 200° per circa 30 minuti, anche un filino di più.
mercoledì 9 luglio 2008
Cake ai fichi
Quando devi tenere occupate le mani per sgombrare la mente che insiste sempre su certe immagini e pensieri, la cosa migliore è fare una torta.
Ma di quelle semplici, rustiche, da mangiare a fette con le mani anche sporcandosi il mento come bambini golosi.
L'ispirazione l'ho tratta da una ricetta di Sale e Pepe di questo mese ma dosi e procedimento mi convincevano poco, sopratutto l'alta quantità di uova e l'assenza di lievito.
Così ci ho adattato la ricetta della mia torta di mele sostituendole con i fichi.
Al posto del rhum ho usato il porto e il sapore, devo dire, è stato convincente.
Cake ai fichi
per una tortiera tonda diametro 22 cm
100 gr farina
50 gr farina di semola di grano duro
120 gr zucchero
3 uova intere
75 gr burro
7 fichi verdi maturi ma sodi
mezza bustina lievito per dolci
porto
Si prendono cinque dei fichi e si mettono nel burro a rosolare (interi con buccia) girandoli con cautela.
Poi si mettono da parte.
Si sbucciano gli altri due fichi e si tagliano a dadini.
Si rosolano a fiamma dolce nello stesso padellino con il burro di prima per circa 3,4minuti.
Si aggiunge mezzo bicchierino di porto (secco) e si fa sfumare finchè il liquore non si asciuga un pò.
Si spegne e si fanno intiepidire.
In una ciotola si sbattono le uova intere con zucchero, poi si aggiungono le farine setacciate, il lievito e per ultimo i dadini di fichi rosolati.
Si versa in una tortiera foderata di carta forno bagnata e strizzata.
Si passa la parte inferiore dei fichi interi nella farina scuotendo l'eccesso e si immergono nell'impasto a distanza regolare, lasciandone metà che sporge.
In forno già caldo a 180° per circa 30, 45 minuti (fare la prova stecchino per verificarne lo stato di cottura).
L'impasto crescerà ma non ingloberà i fichi perchè sono stati passati nella farina.
Man mano che la torta si raffredda, si abbassa un poco e spuntano i fichi interi.
martedì 3 giugno 2008
Torta pastello alla chantilly e fragole
Per una collega che rientra al lavoro dopo un lungo periodo di assenza, qual'è torta migliore di questa?
Una torta rosa salmone, di quel rosa che ti porta a pensare che la vita può tornare rosa dopo la sofferenza e di quella zuccherosità che coccola e avvolge e scalda il cuore.
Perlomeno spero sia questo che abbia provato la destinataria di questa torta.
La base è pandispagna, ricetta ormai collaudata dopo avere letteralmente "bevuto" le spiegazioni di più di un'amica, in special modo MariaLetizia.
Pan di spagna
per una tortiera di diametro 22 cm
3 uova intere
95 gr farina
95 gr zucchero semolato
Sbattere a lungo le uova intere con lo zucchero finchè il composto non "scrive" cioè dalla frusta cola lentamente depositandosi sul resto e restando in evidenza prima di amalgamarsi.
Setacciarvi la farina e con la spatola incorporarla mescolando dal basso verso l'alto per non smontare le uova.
Versare nella tortiera imburrata dappertutto e infornare nel forno già caldo a 180° per circa 40 minuti, anche meno.
La prova se il pandispagna è cotto è data dal fatto che si staccherà dai bordi della taglia e la superficie è morbida ma non cedevole.
Non aprire il forno se non sono passati almeno 30 minuti, mi raccomando.
Il pandispagna va sformato subito, possibilmente su una gratella.
Se lo si lascia nella teglia continuerà a cuocere e verrà fuori biscottato nella parte esterna (garantito, credetemi sulla parola...)
La torta è stata tagliata in due strati e poi bagnata con uno sciroppo di acqua e zucchero.
Farcita con crema chantilly (due terzi di crema pasticcera e un terzo di panna montata) mischiata a fragole fatte macerare con succo di limone e poco zucchero.
Ricoperta (male, si vede il buchino lì in basso....) con pasta di zucchero fatta con i marshmallows e decorata con la crema al burro (meglio della panna per resistenza e resa).
La ricetta del fondente è stata pubblicata su Coquinaria da Laurapi che a sua volta l'aveva vista su Cookaround.
Fondente con i marshmallows
150 g di marshmallow
330 g di zucchero a velo
Prendete i Marshmallow (io ho preso quelli rosa per la copertura e i bianchi li ho usati per fare le pasta per le decorazioni) li ponete in un recipienti, aggiungete 3/4 cucchiai di acqua e fate sciogliere a bagno maria.
Aggiungete metà dello zucchero a velo e mescolate (fuori dal fuoco),
sul piano da lavoro mettete il restante zucchero a velo e impastate con i marshmallow sciolti. Impastate fino a che non uscirà una "pasta" morbida ma ben lavorabile. Mettete in una pellicola trasparente e lasciate riposare per 24 ore fuori dal frigo.
Si stende con il matterello, aiutandosi con zucchero a velo o amido di mais.
Cominciano a piacermi le torte farcite, vuol dire che sto invecchiando.