Una delle cose da cui dipendo è la pasta.
Preferibilmente rustica, grossa, che si debba masticare bene percependone il gusto che prima emerge da solista e poi piano piano si confonde con il condimento.
E quindi gli spaghetti alla chitarra possono ben meritare il primo posto tra le mie dipendenze inguaribili.
Ma andiamo per ordine.
Fiordisale mi ha inviato un meme, questo:
Le cinque cose da cui sei dipendente
Orbene, "dipendenza" significa che qualcosa ti è indispensabile, qualcosa di cui proprio non puoi fare a meno, qualcosa a cui ti aggrappi quando senti di avere bisogno di certezza, sicurezza, rifugio.
Prendo uno shaker, verso dentro le cose (materiali e non) da cui dipendo: questa, ah beh, si, anche questa, quest'altra....
E agito.
Non troppo sennò mi confondo.
Apro il coperchietto dello shaker: uh, che guazzabuglio.
Però distinguo nettamente queste cinque.
- il sorriso di chi amo: che dire, è fondamentale. Una parola ed una carezza da chi mi vuole bene è necessario per me; dare una carezza o un sorriso a chi amo è altrettanto necessario più ancora che riceverli.
- i libri: porto sempre con me un libro da leggere, ogni momento è buono per aprirlo e divorare pagine su pagine. Mi perdo nelle mie letture, andare in libreria è una sorta di rito: m'incanto per ore davanti agli scaffali, rifuggo dai libri che "vanno di moda" e preferisco cercare il colpo di fulmine leggendo qualche riga di libri non conosciuti. Se mi attira, è fatta, non lo mollo più.
- la casa: il mio rifugio, non potrei farne a meno, quando sono fuori non vedo l'ora di tornarci per rilassarmi tra le mie cose e le mie abitudini.
- la musica: sono onnivora in fatto di musica (beh, a parte le canzoni Sanremo"s Style che non sopporto molto), mi fa compagnia, mi manca quando non c'è, ballicchio e canticchio come una scema quando ne sento una che mi piace particolarmente, mi emoziono per quelle che mi ricordano momenti o persone, insomma, mi è indispensabile.
- pasta e pizza: qualche tempo fa avrei scritto il cioccolato ma vado a fasi alterne, quindi non ne dipendo così fortemente come dalla pasta e pizza. Toglietemi tutto ma non ciò che è panoso e salato.
Spessissimo mi preparo degli spaghetti alla chitarra come quelli della foto, non importa il condimento, mi piacerebbero anche da soli con un filo d'olio d'oliva.
Certo che se poi ci si mette qualche vongolina verace, qualche filettino di pomodoro, prezzemolo, li si ripassa in padella....è meglio.
Ah, dimenticavo di passare il meme a qualcunaltro... dato che mi muovo sempre in ritardo, mi sa che praticamente tutte le amiche blogger l'avranno già ricevuto e fatto, quindi lo passo a chi venisse a fare un giretto qui e non l'avesse ancora ricevuto.
martedì 24 marzo 2009
Spaghetti alla chitarra per un Meme
martedì 21 ottobre 2008
Ricette a spanne: Fusilli alla zucca e salsiccia
Dopo tanti dolci, finalmente un piatto di pasta, rustico, semplice, ma quando ci vuole, ci vuole e che diamine!
La ricetta è immediata.
Le proporzioni ad occhio.
Il condimento a piacere.
Il risultato è garantito.
Per sommi capi: la zucca è stata prima sbucciata e tagliata a pezzettoni, infilata nella pentola a pressione con un goccio d'olio, un sospiro di acqua, spolverata di sale e pepe. Ospite d'eccezione, una mezza cipolla bianca tagliata fine.
Sette minuti dal fischio, poi spegnere e frullare col minipimer.
Questa crema si può usare per mille altri piatti, compreso anche il congelarla per stagioni meno propizie.
Si mette a bollire l'acqua.
Si butta la pasta, corta e rugosa se possibile.
In un bel padellone capace si fanno rosolare delle salsicce spezzettate non speziate, si calcola una a persona.
Quando la pasta è al dente, si scola e si spadella insieme a salsiccia e qualche cucchiaiata di crema di zucca giusto per fare amalgamare i sapori.
Altamente consigliata una grattata di ricotta salata.
Beh, l'epilogo è prevedibile: l'assassino è il maggiordomo.......