martedì 30 settembre 2008

E dei Popovers ne vogliamo parlare?....



I popovers.
Uova sbattute con latte, un poco di farina e vengono fuori queste cose buffe e buone.
Senza lievito.
Incredibile.
E quanto sono buoni caldi con il burro....

Popovers di DoraLee
Ingredienti
300 gr. latte
140 gr. farina
2 uova
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di burro fuso

Preriscaldate il forno a 250°.
In una terrina si mescola la farina setacciata col sale.
In un'altra si sbatte il latte con le uova e il cucchiaio di burro fuso.
Si unisce questo composto liquido alla farina ed si gira finche' gli ingredienti non sono tutti incorporati, ci vorrano al massimo un paio di minuti.
Si ungono con burro degli stampini piccoli da babà (per chi non ce l'ha vanno bene anche quelli da muffin) e ci si versa l'impasto.
Infornare per 15 minuti a 250° e poi per 20 minuti abbassando a 200°.
Una volta cotti, si tirano fuori, gli si pratica un taglietto per far uscire il vapore e si rimettono in forno per circa cinque minuti.
Poi si possono aprire ancora caldi e farcire con burro, marmellata (vivamente consigliata l'accoppiata...)

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lunedì 29 settembre 2008

Brioche a colazione, pranzo, cena.....

Con un pò di tè bianco, leggero, senza zucchero....


Ieri, giusto perchè la settimana è stata frenetica, nel week end volevo dedicarmi a qualcosa di tranquillo, rilassante.
Le brioche.
E la ricetta con cui mi sono trovata benissimo l'inverno scorso è quella di Giorilli, conosciuta attraverso le amiche Mariella e Elisabetta.

Riporto integralmente la ricetta, non ho cambiato una virgola tranne che per le scorzette da mettere nel burro per sfogliare, in mancanza di quelle ho usato della scorza grattugiata di limone.
Ah, ho fatto mezza dose (mancanza di fiducia in me stessa, meglio buttare mezza dose che tutta una intera)....

Brioche ai profumi di Giorilli

Ingredienti:
gr. 600 farina 00
gr. 400 manitoba
gr. 220 uova
gr. 220 burro
gr. 100 zucchero
gr. 40 lievito
gr. 400 latte
gr. 20 sale

gr. 300 burro per sfogliare aromatizzato con:
gr. 40 arancia candita
gr. 40 limone candito
gr. 40 zenzero candito
Preparare e mettere in frigorifero.

Tempi di impasto:
impastatrice spirale: 5 min. in 1° vel – 8 min. in 2° vel.
Impastatrice tuffante 7 min. in 1° vel. – 8 min. in 2° vel.

Temperatura finale impasto: 24°

Procedimento:
Iniziare l’impasto con farina, lievito e latte; dopo qualche minuto aggiungere il sale e le uova, lasciare formare bene l’impasto quindi incorporare lo zucchero e successivamente il burro.
Questo impasto può essere preparato il giorno precedente e messo ad una temperatura di 4°
Per un utilizzo immediato lasciarlo lievitare 2 ore ad una temperatura ambiente e poi passarlo a 4° per circa 60 minuti.
Sfogliare con il burro precedentemente aromatizzato due volte a tre pieghe, mettere al freddo per circa 30 min. poi sfogliare ancora una volta a tre pieghe.
Stendere la pasta a 4 mm. e formare a piacere. Lucidare con uovo, lasciare lievitare 70 min. circa a 27° poi lucidare nuovamente con uovo prima di passare al forno ad una temperatura di 200° circa.
All’uscita dal forno rifinire a piacere.
Tutta la vienneseria è stata lucidata con sciroppo 50% acqua e 50% zucchero con aggiunta di poche gocce di essenza di arancia.


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domenica 28 settembre 2008

Lavori terminati.



Tante ore a preparare piccoli assaggi, pensare a come presentarli, portare scatoloni, allestire i tavoli... forse potevo mettere le crepes accanto ai bicchierini... le alzatine sono più carine disposte ai lati... ecco, si sente già alle spalle il brusio degli ospiti che stanno arrivando...sbrighiamoci che mancano le foglioline di prezzemolo sulle polpettine....
In un attimo, quello che hai disposto amorevolmente sul tavolo non è più tuo.
Dai un ultima occhiata a quelle armonie di colori e poi ti allontani un poco.
E lasci che a parlare siano gli sguardi curiosi delle persone che osservano, scelgono, assaggiano, apprezzano.
Vedi che in un attimo certi vassoi si svuotano, altri più lentamente.
Ti sorridono, ti fanno i complimenti, ti chiedono di qualche piatto in particolare.
Sorridi a tua volta, rispondi.
E dentro di te sei già oltre, pensando a come migliorare "quella" cosa, a cambiare quell'altra, a sperimentare quel "certo" connubio.
Lavori terminati.

P.S. il racconto lo trovate qui.

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giovedì 25 settembre 2008

Lavori in corso.



Eh si, sto lavorando a quantità industriali di queste e altre sfiziosità, tutte mini(formato) e mono (porzione)con grande soddisfazione, spero, di chi le assaggerà.
Questi sono minipanini similMacDonald, i panini sono da 12 gr l'uno, gli hamburgerini sono piccini piccini, spruzzata di ketchup, foglina di lattughino e un accenno di formaggio.
A dopo venerdi.

Scusate, non avevo messo la ricetta dei panini.
E' quella dei panini morbidi da buffet di Giorilli che io trovo eccezionale.
L'avevo postata qui.

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venerdì 19 settembre 2008

Comfort cooking?...Stendere la frolla!

Quando mi sento un pò "così", con un senso strano di agitazione e insoddisfazione, voglia di fare qualcosa senza sapere che cosa, allora io faccio la frolla.


Generalmente per una crostata ma può essere anche una briseè per una torta salata.
Quello che importa è pesare gli ingredienti, si, al grammo, anche dopo la millesima volta non posso andare ad occhio, ne uscirebbe un "ciafruglio" strano.
Il rito del pesare, mescolare, impastare, e finalmente vedere lì la pallottola avvolta nella pellicola che si riposa in frigo è oltremodo rassicurante.
E poi stenderla col mattarello, tagliare la pasta lungo i bordi, rifilarla lungo i bordi...
Ecco, il rito potrebbe finire qui.
Poi si farcisce, vabbè, certo, ormai che è pronta..
Però il bello è il prepararla.
Rimirarla nella tortiera tutta distesa, decorata, bianca, in attesa del ripieno.
Comfort cooking, mi pare, no?!

Questa della foto è una brisée al parmigiano e la uso per torte salate a base di verdure tipo questa.
Quei cosini neri che si intravedono sono i pezzettini delle bacche di setchuan che, a mio modestissimo parere, ci stanno proprio bene.

Brisée al parmigiano

100 gr farina 00
86 gr burro
90 gr parmigiano grattugiato
3,4 cucchiai di acqua fredda
1/4 cucchiaino di sale
1/4 cucchiaino di pepe nero (io non l'ho messo), piuttosto ho messo il pepe di setchuan più aromatico

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Je n'oublie pas Paris 4: Blinis de courgettes et menthe

Fa più chic dire courgettes o zucchine?
Mah...


Non li ho assaggiati a Parigi bensì trovati su un blog francese,
questo.
Di diritto mi pare che possano appartenere comunque alla schiera dei miei ricordi parigini.

Ho sostituito l'erba cipollina con la menta e con questa dose ne sono venuti 26 (diametro 6,7 cm).
Dopo cotti li ho sovrapposti a strati alternati con pancetta arrotolata e scaldati un secondo al forno a microonde.

Blinis alle zucchine e menta

Ingredienti
3 zucchine medie
aglio
3 uova intere
150 gr farina
200 ml latte
qualche foglia di menta
sale e pepe

Grattugiare le zucchine e pressarle per fare uscire l'acqua.
Setacciare la farina e mescolarla alle uova e al latte, prima sbattendo leggermente le uova col latte e poi aggiungendo la farina.
Aggiungere anche le zucchine grattugiate, l'aglio tritato fino e la menta spezzettata non troppo grossa.
Salare e pepare.
Col pennello spennellare d'olio la padella e scaldarla.
Quando è calda, versare in ciascun comparto (se si ha la fortuna di avere l'apposita padellina a scomparti sennò bisogna andare a occhio e fare i tondotti "a mano") un cucchiaio di composto e fare cuocere almeno un paio di minuti per lato, deve diventare bello colorato.
Buoni anche tiepidi.
Si possono congelare.

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mercoledì 17 settembre 2008

Noci salate farcite con crema di ricotta e pomodorini secchi



Si, è pur vero che per farle bisognerebbe avere un certo aggeggio che si chiama "cialdiera", e questa cosa è un pò limitativa.
Quando sull'onda della febbre da acquisto sconsiderato ho deciso che non potevo vivere senza questo aggeggio, ho fatto un giro su ebay e l'ho trovato, marca Efbe-Schott, modello ZN3.
Sia chiaro, non sono parente del fabbricante nè incasso una percentuale sulle vendite, però lo sfizio me lo sono tolto e a tutte quelle persone affette da mania ossessivo-compulsiva-da-acquisto-aggeggi la consiglio vivamente: quando ve la vedrete sul tavolo tronfia nel suo imballaggio di polistirolo e con le sue piastre intercambiabili, ah, ecco, vi sentirete meglio.
Poi, sull'effettivo e costante utilizzo ne possiamo discutere.
Io, ad esempio, ce l'ho da Natale eppure l'ho usata due volte, questa è la terza: una bella percentuale per un aggeggio del genere adorabilmente inutile (come ogni aggeggio che si rispetti, sennò che aggeggio sarebbe?).
Però, scoperta la ricetta di queste noci grazie a Savita di Coquinaria, credo che ne farò un ottimo uso.
Troverò il modo di inserire queste nocelle salate o dolci nei buffet che ogni tanto ho la fortuna di organizzare.
Ecco la ricetta, la riporto tale e quale quella di Savita perchè, caso strano, non ho cambiato quasi neanche una virgola, solo la grandezza dell'uovo ed un piccolo accorgimento che indicherò più avanti.

Noci salate o dolci con la cialdiera

per 80 mezzi gusci (40 noci)
225 gr farina
125 gr burro freddo di frigo tagliato a tocchetti
50 gr zucchero per la versione dolce oppure 25 gr parmigiano per la versione salata
un pizzico di sale
1 uovo medio
1/2 cucchiaino di lievito per torte (va bene anche per la versione salata)
scorza grattugiata di limone (solo per la versione dolce)

Si mettono tutti gli ingredienti nel mixer, quello con le lame, per intenderci, e si fa girare finchè non forma una pallozza.
Si può impastare il tutto a mano ma, potendo non faticare, suggerisco il mixer.
Se si usa un uovo medio non dovrebbe venire troppo morbido.
Si divide l'impasto in tante palline da 5 gr l'una (non esagero se dico che devono essere proprio 5 gr, il perchè sarà presto svelato).
L'accorgimento che dicevo prima è, appena formate tutte le palline, metterle in frigo per circa una mezzoretta ad indurirsi ben bene.
Secondo me si cuociono più croccanti col passaggio in frigo.
Mah.
Si accende la cialdiera e si aspetta che la luce rossa sia spenta (accesa?) non so bene la mia cialdiera vive di vita propria e non segue le istruzioni del libretto, insomma deve essere pronta per cuocere.
La cialdiera ha due piastre che si sovrappongono, in quella inferiore ci sono 12 cavità e in quella superiore 12 stampi convessi.
Nelle 12 cavità si devono mettere 12 delle palline che stanno in frigo, chiudere il coperchio senza friggersi una dito e aspettare circa due minuti che i guscetti si dorino.
I 5 gr esatti di peso di ciascuna pallina sono necessari perchè Savita ha individuato (e la ringrazio per questo) la giusta pezzatura per far si che la pallina cuocendo si adagi perfettamente nella cavità senza debordare.
E' ammessa una sbirciatina ogni tanto durante la cottura.
Appena i guscetti risultano dorati, si tolgono (attenzione ancora alle dita) con l'aiuto di un cucchiaino e si mettono a freddare in un vassoio.
Attenzione a non lasciare la piastra accesa per troppo tempo senza "contenuto" sennò bruciano le mollichine all'interno ed è sgradevole vedere e assaporare il bruciacchiato.
Tutto qui.

Ah, dimenticavo: la farcitura.
Questa è fatta con ricotta vaccina frullata con pomodori secchi, qualche foglia di basilico e un goccio d'olio.
Per farcirli basta usare un cucchiaino e mettere un pò di ripieno su una metà e chiuderla sovrapponendo un altro guscetto.
Ma vi sono infinite possibilità: mousse di prosciutto, melanzane a dadini e scamorza, crema di zucchine e millemila altre.

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martedì 16 settembre 2008

Golosità e premi....



Sapete quant'è buona la crema "rocher"?
Troppo troppo troppo buona...
Era apparsa su Cookaround qualche tempo fa ma a me l'ha fatta conoscere Cindy di Coquinaria.
Una vera golosità.
Ma di quelle che se ne hai un barattolino avanzato, non riesci a resistere e inizi a fare la ronda davanti al frigo come uno squalo intorno a un naufrago.
Il paragone non è dei migliori ma rende l'idea.
Come si fa?
Semplice.

Crema Rocher
200 ml panna liquida
400 gr nutella
160 gr wafer alla nocciola
un pugnetto di nocciole tostate e tritate grossolanamente

Si monta la panna non molto "ferma", si mischia alla nutella mescolando con una spatola dal basso verso l'alto per non smontare la panna.
Infine si aggiungono le nocciole tritate e i wafer sbriciolati (basta farlo con le mani).
Si conserva in frigo per un paio di giorni (non di più perchè c'è la panna).
C'est trop facile, n'est pas?

Con questa dolcezza golosa voglio ringraziare chi mi ha dato un premio.
Fermo restando che vorrei regalarli a mia volta a tutti gli amici di blog che passano di qui senza distinzioni di sorta, passo ai ringraziamenti.
Ringrazio innanzitutto Roberta e Luvi
per questo

Il riceverlo da due blogger che seguo e che apprezzo molto mi fa un piacere immenso.
Questo riconoscimento premia tutti gli spazi web che si sono distinti per i loro contenuti grafici e creatività.
Il presente premio è un'idea esclusiva del Graficamaniaforum che ne detiene ogni diritto.
Questo premio verrà assegnato periodicamente a 5 spazi web che lo Staff riterrà meritevoli.
Non occorre nessuna iscrizione, il premio è una spontanea dimostrazione di apprezzamento!
I vincitori del premio dovranno seguire un breve regolamento:
-Esporre il premio
-Linkare lo/gli spazi web che vi hanno premiato e il forum Grafica mania
http://graficmania.forumnet/
-Premiare a vostra volta almeno 5 spazi virtuali (siano essi blog, forum o siti) specificando le motivazioni per cui ritenete meritino il premio;
-Inserire il regolamento del premio.
A mia volta voto:
-Ele
-Astrofiammante
-Tiziana
-Marilena
-Laura
-Paoletta
Grazie perchè mi fate compagnia, mi fate sorridere, mi "bevo" letteralmente le vostre ricette anche se di tempo ce n'è sempre troppo poco.

Ringrazio Il Gatto Goloso e Laura per il premio che mi hanno assegnato.
E ne sono felice, davvero, dal profondo del cuore.
Si tratta del premio di qualità di Punto d'Arte della Vita, che è stato creato per onorare e riconoscere il lavoro di bloggers, i cui blogs motivano la "terapia dell'arte".

Ecco le regole:
1) Indicare da chi si è ricevuto.
2) Dire perché si è deciso di creare il blog.
3) Dire qual è la propria arte preferita.
4) Onorare altri 13 blogs amici.
Come mai io abbia deciso di creare un blog...la molla principale è stata quella di condividere con chi viene a trovarmi la quotidianità di una cucina fatta di cose nuove, cose classiche, pasticci, sperimentazioni.
La mia arte preferita è sicuramente la letteratura, nel senso sia di utente passivo (lettore) sia utente attivo (scrittore) anche se quest'ultimo, per la verità, è e rimarrà, temo, solo un sogno in un cassetto.
I blog amici cui dedico a mia volta il premio sono:
Roberta
Luvi
Michela
Sere
Barbara
La Golosastra
Zucchero&Cannella
Monique
Tutto questo gruppo bene assortito di Ragazze mi rallegra e mi rasserena quando scorro le loro pagine.
Mi fanno compagnia anche se non scrivo loro tanto quanto vorrei.
Grazie Ragazze.

Dalla simpaticissima Laura mi è arrivato questo

E lo voglio assegnare a Rosalba perchè è un’Amica con la A maiuscola, in rete e nella realtà vera.
E lei lo sa.


Andando indietro di qualche settimana, devo ringraziare anche Ele per questo

La dolcezza dei suo dolci non eguaglierà mai la dolcezza e decisione che c’è in questa Pasticcera Provetta.
Grazie.

L’amica Rosalba mi ha dato questo

Grazie anche a lei.

Le care Astrofiammante , Marilena, Michela , Tiziana
mi hanno invece assegnato (qualche tempo fa, scusate l’enorme ritardo nello scriverne, non è stato per noncuranza credetemi) il Brillante Web Log

Io lo giro a TUTTI perchè ogni Blog è Brillante perchè fatto con passione ed impegno e quindi Tutti I blogger lo meritano.

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domenica 14 settembre 2008

Sformatini di spinaci e scamorza affumicata



Altra ricetta difficilissima... ma davvero..

Sformatini di spinaci e scamorza affumicata

750 gr di spinaci
250 gr scamorza affumicata
2 uova
4 cucchiai di panna fresca
2 cucchiai di parmigiano
sale pepe

Si lessano gli spinaci (io li faccio nella pentola a pressione col cestello, facile e veloce) e si strizzano molto bene per fa uscire tutta l'acqua.
Si frullano le uova con la panna e poi si aggiungono gli spinaci e la scamorza tagliata a tocchetti e si continua a frullare finchè diventa una bella purea (di consistenza un pò sostenuta, non liquida) di colore verde.
Si versa negli stampini (questi sono di silicone) monoporzione oppure in uno stampo da plumcake già oliato per bene.
Si inforna a 180° per circa 40 minuti (o poco più, dipende dal forno).
Si sformano tiepidi.
Se piace il gusto forte del formaggio, si possono "glassare" con una salsa al parmigiano, facendo sciogliere del parmigiano con poca panna (o latte) in un pentolino mescolando perchè non attacchi finchè il parmigiano non è sciolto.
Si fa intiepidire e poi si versa sugli sformatini.
Si possono usare anche altre verdure e eliminare la scamorza.

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giovedì 11 settembre 2008

Je n'oublie pas Paris 3: Quiche au chevre et tomates

Praticamente lo chevre ultimamente la fa da padrone nella mia cucina.
E in Francia anche se il nostro caprino non è paragonabile con il loro, secondo me.



Questa quiche è di un buono ma di un buono... è ancora più buona il giorno dopo.
Per il guscio ho usato una briseè al parmigiano al posto della briseè classica e questa alternativa non è per niente male.

Quiche al caprino e pomodori

dosi per una tortiera da 20
per il "Parmesan Crust" (briseè con parmigiano)

100 gr farina 00
86 gr burro
90 gr parmigiano grattugiato
3,4 cucchiai di acqua fredda
1/4 cucchiaino di sale
1/4 cucchiaino di pepe nero (io non l'ho messo), piuttosto ho messo il pepe di setchuan più aromatico

per la farcitura
200 gr caprino fresco
4 pomodori ramati di media grandezza
timo
1 uovo
sale

Si tagliano i pomodori a metà spremendo leggermente un pò di liquido e semi.
Si dispongono su una placca coperta da carta forno con la metà tagliata in su e si spolverano con sale e zucchero, timo e un goccio d'olio.
Si infornano a 150° per circa un'oretta e mezza.
Poi si prepara il Parmesan crust come per una normale briseè e si mette in frigo per circa un'ora avvolta nella pellicola.
Trascorso il tempo, si stende nella tortiera l'impasto, si rimette in frigo per una quindicina di minuti, poi si bucherella con i rebbi di una forchetta e si precuoce a 180° per circa 15 minuti.
Nel frattempo i pomodori saranno pronti.
In una ciotola si mescola (basta una forchetta) il caprino con l'uovo, si insaporisce con sale e pepe se serve e poi si spalma nel guscio.
Con un cucchiaio si scava qui e lì il composto di caprino e si ricavano delle "fossettine" dove si posizionano le metà di pomodoro pressandole un pochino perchè affondino un pò di più nel formaggio.
Si spolvera di timo sale goccino minuscolo di olio e si inforna sempre a 180°.
Non si deve estrarre dalla tortiera se non quando completamente fredda.
Si conserva in luogo fresco (non il frigo) e, come dicevo, è più buona il giorno dopo.

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Je n'oublie pas Paris 2: Crema di piselli e quenelle di ricotta al pepe di setchuan

Ovvero alla ricerca dei sapori perduti...


Sto tentando di riprodurre le pietanze assaggiate a Parigi, non avendo le ricette e cercando di indovinare gli ingredienti dal ricordo.
Una crema di piselli densa che accoglie delle piccole quenelle di ricotta e caprino aromatizzate al pepe di setchuan.
Per finire un pò di scagliette di mimolette, un formaggio stagionato delle parti di Calais e dintorni che mi ha colpito per il suo colore arancione acceso e per il suo sapore deciso ma dolce.
Nè il pepe di setchuan nè il mimolette c'erano nella versione originale gustata in Francia, nè tantomeno sono sicura che fossero quenelle di ricotta e caprino ma è ammessa nei ricordi qualche licenza poetica?...

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lunedì 8 settembre 2008

Je n'oublie pas Paris 1: Omelette au chevre et tomates



Io ero convinta di saper fare le omelette.
Prima di provare quelle vere, le famose omelette "baveuse" dove l'uovo all'interno è praticamente lasciato molliccio e non molto cotto.
Beh, detto così fa un pò impressione eppure a mangiarle ogni diffidenza passa.
Intanto ho scoperto che, al contrario delle frittate nostrane che vogliono fiamma forte, le omelette necessitano di fuoco medio per non dire deboluccio affinchè non si formi troppa crosticina nella parte a contatto con la padella.
Le uova non devono essere sbattute molto (e questo vale anche per le frittate) e a parte un pizzico di sale non va aggiunto nulla.
Si parte da un minimo di tre uova ad un massimo di otto, al di là di questi limiti pare che le omelette non riescano bene.
Mah, io ho provato con due uova e un padellino piccino, anche perchè tre uova a cranio mi sembravano alquanto eccessive.
Comunque si versano sopra un filo d'olio già caldo le uova leggermente sbattute e si lascia cuocere adagio per qualche minuto.
Quando il sotto si sta rapprendendo ma il sopra è ancora molliccio ("baveuse" appunto), si leva dal fuoco, si farcisce con pezzettini di chevre e fettine di pomodorini fatti precedentemente insaporire con timo e si piega con una palettina una metà sull'altra.
E poi sul piatto.
E poi nelle ganasce.

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Tanti auguri....

....a me.



In ritardo di un giorno ma la torta è stata preparata e gustata nel giorno giusto.
Un anonimo pandispagna (però a me piace molto come base per torte da farcire e decorare) ricoperto dal fondente fatto con i marshmallows (una scoperta, basta solo trovarli bianchi) e farcito con ganache al cioccolato fondente aromatizzata al caffè.

Pan di spagna

dose per una teglia di diametro 24 cm
4 uova intere
125 gr farina setacciata
125 gr zucchero semolato
un pizzico di sale

Si montano le uova intere con lo zucchero e il sale finchè il composto non diventa bello spumoso triplicando quasi il volume (faccio andare la planetaria per almeno dieci minuti).
Poi si aggiunge con la spatola (sapevate che in Francia si dice "maryse"? Io no) la farina incorporandola piano dal basso verso l'alto per non far smontare le uova.
Si versa in una teglia solo imburrata sbattendola poi sul piano di lavoro per far uscire le bolle e livellare la superficie.
Si inforna a 180° per circa 40 minuti, il pandispagna è cotto quando si stacca dai bordi della tortiera.
A questo punto tirare fuori dal forno e sformare subito rovesciandolo su una gratella per dolci.
Attenzione, se il pandispagna non si sforma subito, rimanendo nella teglia calda si biscotta.

Fondente con i marshmallows (ricetta postata da Laurapi su coquinaria che l'ha trovata a sua volta su cookaround)
150 g di marshmallow
330 g di zucchero a velo

Prendete i Marshmallow (io ho preso quelli rosa per la copertura e i bianchi li ho usati per fare le pasta per le decorazioni) li ponete in un recipienti, aggiungete 3/4 cucchiai di acqua e fate sciogliere a bagno maria.
Aggiungete metà dello zucchero a velo e mescolate (fuori dal fuoco),
sul piano da lavoro mettete il restante zucchero a velo e impastate con i marshmallow sciolti. Impastate fino a che non uscirà una "pasta" morbida ma ben lavorabile. Mettete in una pellicola trasparente e lasciate riposare per 24 ore fuori dal frigo.

Si stende con il matterello, aiutandosi con zucchero a velo o amido di mais."

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domenica 7 settembre 2008

Colazione con vista sui tetti di Parigi 2: Les Cannelés



Altra compagnia delle mie colazioni parigine.
Beh, detto così, posso apparire come un'habituè nella frequentazione di Parigi piuttosto che la turista "mordiefuggi" quale io sono stata, purtroppo.
Ma Parigi è troppo avvolgente per non prefiggersi a breve scadenza un'ulteriore visita.
Delle cannelés mi piace la morbidezza del dentro e il gusto caramellato del fuori.
Forse forse un tantinello troppo sapore "uovoso" ma non è spiacevole in assoluto.
Mi ricorda, e mi si passi l'eresia, il gusto del babà.

Qualche tempo fa avevo comprato degli stampi graziosi per la loro forma a candela, stretta e allungata con delle bombature laterali.
Solo dopo ho scoperto essere quelli gli stampi delle Cannelés, tipico dolce di Bordeaux.
Così provai a farle seguendo la ricetta di Lu di Coquinaria.
Molto buone e adesso che ho anche assaggiato le "originali", continuerò a seguire la ricetta di Lu perchè le sue cannelés nulla hanno da invidiare a quelle.

Les Cannelés

Ingredienti
1/2 litro di latte
un baccello di vaniglia
50 grammi di burro + altri 50 grammi per ungere
100 gr di farina
250 gr. di zucchero
1 presa di sale
2 uova intere + 2 tuorli
un cucchiaio da minestra di rhum


Si fa bollire il latte con 50 gr di burro e i semini più il baccello di vaniglia.
Si mescola farina e zucchero e poi si uniscono le uova tutte insieme e la presa di sale.
Poi si unisce il latte e si mescola.
Deve avere una consistenza liquidina.
Infine si aggiunge il rhum.
Si lascia in frigo a riposare per un'oretta.
Nel frattempo si fa scaldare il forno a 200.
Si imburrano gli appositi stampini abbondatemente (mi raccomando, è importante imburrare veramente tanto).
Si riempiono gli stampini fino ad un centimetro dal bordo e si infornano a 200° per circa 5 minuti.
Si abbassa poi a 180° (bisogna regolarsi con la potenza del proprio forno).
Devono diventare bruniti fuori e con la crosticina e dentro rimanere invece morbidi e spumosi.

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venerdì 5 settembre 2008

Colazione con vista sui tetti di Parigi 1: Pain au chocolat

La colazione del mio primo giorno a Parigi.



Scendere presto in strada, praticamente ancora in pigiama, entrare nella boulangerie sotto casa e chiudere gli occhi per farsi rapire dall'aroma di pane appena sfornato unito al caramellato dello zucchero delle brioche...
E poi tornare su, con un tazzone di cafè au lait (più lait che cafè per l'invero...), sedersi davanti alla finestra e ammirare le nuvole che scorrono veloci e le goccioline di pioggia che velano l'asfalto.
E assaporare la corruttibile integrità del burro con la sferzata amara del cioccolato.
Si, un pain du chocolat di boulangerie ma mi riprometto di trovare una ricetta valida e di farli da me.

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